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Il Mattino – «Oje vita mia» canta Napoli con il Matador

 Canta Napoli. San Paolo pazzo di gioia dopo la seconda impresa realizzata in quattro giorni dagli azzurri. Dal City al Milan, è continuata la festa ed è salito quel coro che accompagna da quarant’anni i trionfi della squadra. «Oje vita, oje vita mia», lo speaker del San Paolo ha fatto ascoltare la voce di Massimo Ranieri appena l’arbitro Tagliavento ha fischiato la fine, ultimo dei tre minuti di recupero. Una festa che ha coinvolto anche i giocatori, perché Cavani ha ammesso al microfono di Sky Sport che le note di questa canzone ormai le conosce bene anche lui: sono state la colonna sonora della scalata dello scorso campionato ai vertici della classifica, alla Champions. E adesso si può sognare ancora più in grande. Fino allo scudetto.
Notti magiche, quelle regalate da Mazzarri e dai giocatori al loro pubblico. La stagione che prosegue su altissimi livelli. Il presidente De Laurentiis e il sindaco De Magistris seduti fianco a fianco in tribuna d’onore, come all’Etihad Stadium di Manchester. Felici per un’altra vittoria della squadra e della città. Cinquantunomila spettatori tra paganti e abbonati, un numero elevato. File ai cancelli dello stadio fin dalle prime ore del pomeriggio. Tifosi in arrivo dall’estero (Francia, Olanda, Spagna) perché l’amore per il Napoli ormai non conosce confini. Pochi i posti liberi, quasi deserto il settore riservato ai milanisti.
Quando in campo ci sono stati colpi duri, si sono ascoltati cori offensivi contro Nocerino, il centrocampista del Pallonetto di Santa Lucia che da quattro settimane indossa la maglia del Milan: i campioni azzurri, neanche se l’avversario è un napoletano. All’interno dello stadio, in tutti i settori, tanti striscioni dedicati ad Ilario, soprannominato «Polacco», il ragazzo di Torre del Greco morto in un incidente stradale a fine agosto: era uno degli ultrà, amava Napoli e Turris.
La festa non si è esaurita quando i giocatori sono entrati negli spogliatoi, perché i tifosi hanno applaudito anche i panchinari che hanno svolto un allenamento con il preparatore atletico Pondrelli, da Fernandez a Santana, possibili titolari mercoledì a Verona. Sono rimasti sugli spalti a cantare e danzare. Il primo coro, ovviamente: «Chi non salta rossonero è…». E poi i tifosi si sono riversati all’uscita del varco carraio, aspettando che uscissero il pullman e le auto dei giocatori, per l’ultimo meritato applauso. L’auto di Cavani è stata inseguita dai motorini, finché il Matador non è rientrato nella sua nuova casa, nella zona di Pozzuoli, dov’era atteso dalla moglie e dal figlio.
In tribuna d’onore c’erano i suoi procuratori, Anellucci e Triulzi. Avevano seguito il campione anche a Manchester, convinti che si sarebbe sbloccato. E così è stato, quattro gol in quattro giorni. «Cavani non sbaglia un colpo», hanno spiegato gli agenti che gestiscono gli affari del giocatore. E così è stato anche ieri.
Stasera una nuova festa per gli azzurri, in piazza del Plebiscito c’è lo spettacolo dedicato al patrono San Gennaro. L’attore Alessandro Siani ha annunciato la presenza di alcuni uomini di Mazzarri. Un altro caldo abbraccio alla squadra che fa sognare. E nessuno in questo momento vuole sentirsi dire che bisogna restare con i piedi per terra.

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

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