L’ultimo momento difficile il Napoli lo aveva vissuto all’inizio della scorsa stagione, all’alba dell’era Sarri tra tanti dubbi e molte incertezze. Dopo un’estate passata a provare il suo 4-3-1-2 utilizzato anche ad Empoli, le prime due di campionato avevano mostrato una squadra senza equilibrio e facilmente penetrabile tra le linee. La presenza in rosa di esterni di qualità come Insigne, Mertens e Callejon convinse l’ex tecnico dell’Empoli a passare al 4-3-3 per sfruttare al meglio le qualità dei suoi uomini. Dopo tredici mesi e due brutti k.o. consecutivi in campionato contro Atalanta e Roma, si torna a parlare di una possibile variante tattica soprattutto per dare luce ad un Gabbiadini quasi avulso dal gioco in questo sistema. Con la lunga assenza di Milik, un eventuale ritorno al 4-3-1-2 potrebbe favorire l’attaccante bergamasco magari coadiuvato da un Callejon partner d’attacco e potrebbe far rifiatare chi in questo momento palesa difficoltà fisiche, come Jorginho, lontano dall’essere il giocatore ammirato lo scorso anno. Eppure, l’edizione odierna de “Il Mattino” racconta di un Sarri rigido, convinto a non stravolgere scacchiere tattico a differenza di tecnici come Allegri o Spalletti che più volte cambiano modulo anche o posiizione ai loro giocatori anche all’interno dello stesso match. Molto più probabile vedere in campo i nuovi arrivati: Giaccherini, Tonelli ma soprattutto Rog e Diawara sono sul piede di trovare spazio dopo la gara con il Besiktas.
Fonte: Il Mattino
