Al San Paolo ha sempre giocato da ex. Napoletano del Pallonetto di Santa Lucia, ha cominciato la carriera indossando la maglia della Juve, la squadra per cui sicuramente non tifavano i suoi primi compagni nelle partite organizzate in piazza del Plebiscito. Antonio Nocerino, ultimo colpo del Milan, acquistato per 500mila euro quando mancava mezz’ora alla fine del mercato, è cresciuto nelle giovanili bianconere. Ha dovuto aspettare tanto prima di tornare in un grande club, tuttavia è riuscito a conquistare la Nazionale senza avere alle spalle Juve o Milan.
«E ne sono orgoglioso perché ho raggiunto con le mie forze questo grande obiettivo».
Da centrocampista del Palermo, è stato capitano azzurro alle Olimpiadi di Pechino nel 2008 e poi ha conquistato l’attenzione del commissario tecnico Prandelli (a lanciarlo in Nazionale, però, era stato Donadoni). Proprio durante l’ultimo ritiro a Coverciano ha ricevuto dal suo procuratore Marco Sommella, anch’egli napoletano, la notizia del passaggio al Milan.
«Una grande emozione. Adesso tocca a me, ho la possibilità finalmente di vincere qualcosa con questi grandi compagni che mi hanno messo subito a mio agio».
Sarà una serata particolare per Antonio, come ha spiegato il suo procuratore Sommella:
«Il San Paolo provoca sensazioni particolari a Nocerino».
Avrebbe potuto diventare il suo stadio quattro anni fa. Appena tornato in A, De Laurentiis contattò direttamente il giocatore, chiedendogli se era interessato ad indossare la maglia del Napoli. L’affare non andò in porto e il produttore la prese male, tant’è che spesso sottolinea che preferisce non avere napoletani nella sua squadra, senza fornire alcuna motivazione professionale e tecnica.
Nocerino guarda avanti, senza fare polemiche. È riuscito a costruire qualcosa di importante attraverso i suoi sacrifici e grazie agli allenatori, maestri come Zdenek Zeman (è stato il suo tecnico ad Avellino nel 2003) e Delio Rossi, ex Palermo. E adesso il percorso con Max Allegri, che era un centrocampista con caratteristiche differenti da Nocerino, più tecnico ma meno grintoso.
«Antonio ci darà tanta quantità, sarà prezioso»,
ha spiegato l’ad Galliani dopo aver firmato il contratto. Il Milan è corso ai ripari perché c’era da trovare una soluzione dopo l’infortunio di Flamini. E poi si è fermato Gattuso, costretto ad uscire dal campo nel primo tempo della partita contro la Lazio otto giorni fa. Parenti e amici saranno sugli spalti del San Paolo, com’è accaduto quando Antonio giocava con Avellino, Juve, Genoa, Piacenza e Palermo. Si mobilitano per lui, calciatore napoletano che ha fatto fortuna altrove, conservando tanto amore e tanto rispetto per la squadra e per la città.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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