Genova. Passa il Genoa che approda al quarto turno della Coppa Italia, come da pronostico. Ma che bella e sfrontata Nocerina. Strano ma è proprio così. Del resto uscire tra gli applausi del pubblico del Ferraris non è impresa da poco. Eppure la Nocerina di Auteri c’è riuscita. Peccato per i due minuti di follia, a cavallo del quarto d’ora iniziale, che hanno costretto i rossoneri a giocare in salita e a tentare un recupero quasi impossibile. Impresa che è stata a un passo dalla realizzazione.
Malesani alla Coppa Italia ci tiene molto, tanto da dichiarare apertamente di puntare in alto nella manifestazione, da lui già vinta con il Parma alla fine dello scorso secolo. Affida la squadra ai piedi di Veloso. È il portoghese, infatti, a dettare tempi e ritmi a questo Genoa che ha, nella coppia sudamericana Palacio-Pratto, il terminale offensivo. Auteri dà fiducia per dieci-undicesimi al gruppo con il quale ha conquistato la serie B. Solo Catania parte dalla panchina, preferito a Farias, il brasiliano che ha scelto il numero 70 perché è quello di Robinho, il suo mito. Dentro dall’inizio capitan De Liguori. Pensare che per anni, il capitano ha vivacchiato in terza divisione, proprio lui che ha tecnica e cuore per poter essere protagonista nel calcio che conta. Come ha dimostrato al Ferraris. Anche se la condizione fisica non è ancora al top, avendo iniziato la preparazione con qualche giorno di ritardo. Nel complesso si vede, comunque, già molto di buono. La squadra corre su ritmi elevati, impone il gioco anche contro una squadra di serie superiore, tanto che è un piacere vederla muoversi in campo.
La Nocerina ha iniziato la partita senza alcun timore reverenziale. Bruno e De Liguori si sono subito impossessati del centrocampo e la Nocerina ha cominciato a macinare gioco. Purtroppo, al 14′ Gori tenta di appoggiare il pallone a Di Maio ma non si accorge che Palacio è in agguato. Uno scherzetto per l’attaccante rossoblù depositare il pallone in rete. La Nocerina vive così 2′ in balìa dell’avversario che, cinico, ne approfitta per piazzare quello che potrebbe apparire il colpo risolutore: Farias perde palla a metà campo, Constant avvia subito l’azione, Markel la rifinisce e Prato la concretizza. Incolpevole questa volta Gori. Un’altra squadra penserebbe, a questo punto, di tirare i remi in barca e limitare i danni. La Nocerina, invece, riprende a giocare alla sua maniera. Bruno è incontenibile, De Liguori si danna l’anima, peccato che gli esterni (Scalise soprattutto e Bolzan) abbiano il freno tirato. Ma ci pensa Di Maio a rimettere in corsa (37′) la squadra campana: angolo di Bolzan e rovesciata spettacolare del difensore rossonero.
Si riprende con il confusionario Farias rimasto nello spogliatoio. Auteri tenta la carta Plasmati che si piazza al centro del tridente offensivo. Ma il Genoa riporta a due le lunghezze di vantaggio già al 4′ con una maligna deviazione sotto porta di Palacio. Da questo momento la Nocerina comincia a dare davvero spettacolo. E le occorrono solo 6′ per ridurre al minimo lo svantaggio: cross di Scalise, deviazione aerea di Castaldo, pallone respinto dalla traversa e tocco vincente di Plasmati. E quando al 42′ la Nocerina raggiunge il pareggio con Castaldo, la partita sembra finalmente premiare la squadra che ha giocato il miglior calcio. Invece, viene fuori l’esperienza e la classe dei genoani che al 46′ piazzano il definitivo colpo vincente con Kaladze.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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