Straordinaria la squadra di Sarri nei primi trenta minuti, in vantaggio con Insigne e Callejon – doppio assist di Mertens – e padrone del campo con una trama e un’aggressività che hanno bloccato i rossoneri. Mezz’ora di affascinante calcio, fino a quel tiro fiacco del belga sotto porta che avrebbe potuto trasformarsi nel terzo gol e consentire agli azzurri di chiudere già la partita. Invece, in quel momento il Milan ha cominciato ad emergere perché un po’ cedevano centrocampo e difesa, con una serie di errori. Pesante quello di Jorginho e Tonelli che consentiva a Kucka di accorciare, una leggerezza – l’ennesima in questi mesi – pagata a caro prezzo. Ma su questo parziale ribaltamento di fronte incidevano anche gli errori dell’arbitro Rocchi. Si sono rivelate fondate le perplessità sulla sua designazione perché dopo appena due minuti non ha concesso un rigore per il fallo su Mertens (ed era in ottima posizione) e ha commesso una successiva serie di sviste che hanno condizionato il Napoli. Direzioni così rischiano di pesare sulla stagione: quello del Meazza era uno scontro diretto in chiave Champions. Peraltro, questo stesso arbitro nel 2008 e nel 2011 aveva assegnato al Milan due inesistenti rigori nelle partite con gli azzurri a San Siro. Il fiorentino dirige gare di serie A dal 2003, quattordici anni: non è il caso di metterlo a riposo? Il Napoli ha proposto per lunghi tratti la sua doppia faccia. Quelle di una squadra che in attacco sa essere spietata ma che in difesa soffre troppo, perfino quando è sul 2-0 dopo pochi minuti.
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