È stata una notte di grandi emozioni. Il Napoli ha fatto tremare il grandissimo City, squadra con una valutazione da 450 milioni di euro, capolista nella Premier. Non ha avuto timore dell’impatto con la Champions. Ha esibito la sua forte personalità ed è andato in vantaggio all’Etihad grazie al colpo piazzato da Cavani. Una palla ha avuto il Matador in area, fornita da Maggio, e l’ha sfruttata nel modo più esaltante.
La prestazione della squadra è stata impeccabile, come le mosse di Mazzarri, tant’è che il City, pur avendo esercitato una forte pressione, è riuscito a segnare solo su calcio piazzato, quello di Kolarov. A secco Dzeko e i suoi partner d’attacco. Il pareggio di Manchester conferma che il Napoli ha raggiunto una straordinaria dimensione e che potrebbe recitare davvero un ruolo importante nel girone di Champions: altro che formazione comparsa.
Spinto dall’amore di quattromila tifosi e dalla carica per il ritorno sul palcoscenico europeo più prestigioso dopo ben ventun anni, il Napoli ha giocato da subito a viso aperto sul campo del City. Sui magnifici quattro (Dzeko, Nasri, Silva e Aguero) è stato compiuto dai difensori un accurato lavoro (alcune durezze sono state comunque pagate con tre ammonizioni nel primo tempo) anche grazie al sostegno di Inler e Gargano, bravi nel pressing sul portatore di palla, pronti a sacrificarsi e a far ripartire l’azione.
La scelta di Mazzarri di piazzare Zuniga sulla fascia sinistra è stata azzeccata perché non solo ha protetto su Zabaleta ma ha anche affondato con decisione. E un suo servizio al 17′ ha messo Lavezzi in condizione di puntare a rete. Il Pocho ha fatto fuori Kompany, lento centrale del City, e con un destro a giro ha centrato la traversa. Appena trovava un po’ di spazio, il Napoli cercava di approfittarne, sfruttando il dinamismo di Zuniga e le ripartenze di Lavezzi. Da un errore del Pocho su calcio d’angolo, però, scaturiva l’occasione più pericolosa per il City, al 34′: Yaya Tourè partiva in contropiede, scambiava con Aguero e poi centrava la traversa.
La granitica disposizione del Napoli ha finito per complicare i piani del City. Mazzarri ha sistemato perfino nove uomini dietro alla linea della palla, arretrando Cavani e lasciando a Lavezzi il compito di far scattare il contropiede.
Ma la squadra non ha certo badato soltanto a difendersi e infatti al 4′ della ripresa è andata nuovamente a un passo dal gol: respinto in extremis sulla linea da Kompany il tiro a botta sicura di Hamsik. Al 12′ Lavezzi ha mostrato segni di cedimento a causa di una botta subita in precedenza al piede destro. Mazzarri non ha inserito Pandev, riserva di lusso, ma ha scelto invece il centrocampista Dzemaili per sostituire il Pocho, sistemandolo in posizione più avanzata. Il Napoli non ha comunque di certo rinunciato ad attaccare e Dzemaili al 18′ si è proposto al tiro: palla alta.
Il City si scopriva mentre il Napoli tentava di colpirlo in contropiede. Micidiale, letale, quello di Maggio al 23′: sessanta metri di corsa, poi il preciso servizio per Cavani, spietato e bravo a far passare il pallone tra le gambe di Hart. 1-0 ed esplodeva Mazzarri in panchina, impazzivano di felicità i giocatori e i quattromila: chi l’avrebbe mai immaginata una notte così?
Punto nell’orgoglio, il City inevitabilmente reagiva. Con la traversa di Aguero e con il gol dell’ex laziale Kolarov, al 29′, su punizione: un perfido sinistro finito nell’angolino della porta di De Sanctis, fermi gli uomini della barriera.
Un gol preso su calcio piazzato, proprio quello su cui Mazzarri aveva lavorato nelle ore della vigilia.
Il Manchester ha cercato il colpo del ko, lanciando nel finale in campo l’Apache Tevez. Ma il Napoli non crollava, chiudendo tra gli applausi la sua prima in Champions.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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