Il duello a distanza tra Jorginho e De Rossi, una delle chiavi di Napoli-Roma, una sfida anche in ottica Nazionale. Il playmaker giallorosso fa parte dell’Italia di Ventura ed è stato decisivo con il rigore del pareggio realizzato contro la Spagna, mentre l’italo-brasiliano non è stato ancora convocato dal nuovo ct azzurro che ha proseguito nel filone tracciato da Conte che non lo inserì nel gruppo degli Europei in Francia. Jorginho è il fulcro del gioco del Napoli, in questa stagione è partito un po’ al di sotto dello standard di rendimento della scorsa stagione: un calo evidenziato soprattutto a Bergamo. L’occasione del riscatto sabato al San Paolo, il big match contro la Roma, la partita del rilancio per lui e per il Napoli dopo il ko prima della sosta. Il numero dei passaggi riusciti resta alto (405 in sei partite), il terzo del Napoli in questa classifica, dietro a Hamsik (503) e Koulibaly (496). Un bel duello anche questo con De Rossi che resta un punto di riferimento della manovra giallorossa. Interpretazione del ruolo che per tutti e due ovviamente comprende anche la fase di non possesso, fondamentale sia per Sarri che per Spalletti: il contributo dei due playmaker è molto consistente anche sotto questo aspetto. Jorginho un gol alla Roma lo ha anche segnato, in coppa Italia, davanti a Maradona nel 3-0 trionfale al San Paolo del febbraio 2014, il suo primo gol in maglia azzurra. Una di quelle reti da ricordare anche perché l’italo-brasiliano ne ha segnata poi soltanto un’altra, su calcio di rigore, sempre in coppa Italia contro l’Udinese. Uno dei suoi obiettivi è proprio migliorare la percentuale realizzativa, soprattutto nel tiro da lontano, utilissimo contro difese chiuse. Da questo punto di vista De Rossi è sicuramente più efficace rispetto a Jorginho, anche per la sua capacità di inserirsi con i tempi giusti nei colpi di testa: in questo campionato, però, pure lui è fermo ancora a quota zero. Moduli diversi, interpretazione tattica un po’ differente ma sia Jorginho che De Rossi sono lì, davanti alla difesa, pronti a cominciare l’azione: la manovra parte da loro nel dialogo stretto con i difensori. Un punto di riferimento tutti e due, costantemente nel vivo della manovra.
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