Una sequenza di colpi di scena: il raddoppio di Di Natale, espulsione di Fabbrini, un rigore sbagliato da Cavani, che francamente non è un rigorista, e poi lo scatto di orgoglio dello stesso Matador che insacca una punizione, e poi conclude una articolata azione degli azzurri.
Il Napoli si è esposto alle ripartenze dell’Udinese e ha subito nelle uniche due azioni vere dei Friulani. La partita l’hanno giocata sempre gli azzurri, tenendo l’Udinese chiusa nei suoi 16 metri, ma senza quella convizione necessaria per concretizzare il risultato. Entrambe le squadre si avvicinano a un sol punto alla Lazio. Lotta a tre, dunque per il terzo posto.
Prima frazione di gioco deludente non solo per il gol di Pinzi al 27′, ma anche per la disposizione in campo del Napoli. Britos balbetta, Cannavaro fa il possibile. Si soffre, come al solito, della mancanza di Lavessi al centro. Ma una squadra non può reggersi sulla presenza di un sol uomo, sia pure un fuoriclasse come può essere il Pocho. Dossena sottotono in tutte le fasi. In svantaggio con una Udinese che non sembra assolutamente superlativa, anche se i bianconeri hanno saputo sfruttare l’unico momento di distrazione degli azzurri. Poi il solito calo del dopo gol subito.
De Sanctis si è giocato la sua trecentesima partita in serie A: un risultato di grande importanza.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
P.S.
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