Ha ripetuto spesso quella parola. «Orgoglio». Mazzarri è orgoglioso di essere qui.
«Questo è il risultato raggiunto dopo due anni di sforzi compiuti dal gruppo, da me, dal mio staff, dalla società che ci ha sempre dato fiducia».
Qui, all’Etihad Stadium, la casa del Manchester City che ha uno sceicco come presidente e una batteria di fuoriclasse da far tremare anche gli avversari più quotati, il Napoli sogna l’impresa per celebrare il ritorno in Champions dopo ventun anni.
Al di là dei suoi campioni, così apprezzati anche dai munifici club della Premier, la squadra ha quella molla in più che le ha consentito di compiere la scalata dai bassifondi della serie A alla più esaltante competizione europea.
«Il 6 ottobre venni chiamato dal Napoli e tra poco saranno giusto due anni di lavoro».
Mazzarri ha ripensato a quel giorno in cui strinse la mano a De Laurentiis e accettò di sedersi sulla panchina azzurra, sostituendo Donadoni, scivolato al quindicesimo posto in classifica. È una notte di forti emozioni. Mazzarri ha provato a nascondere le sue e quelle del Napoli.
«Vivo la partita come le altre, nè più nè meno. Non siamo sprovveduti, questa è una finalissima, così come noi interpretiamo tutte le partite: servirà anche un po’ di fortuna».
Ma non può essere così perché la notte di Manchester è una pagina di storia per il Napoli, anche questa scritta da un allenatore e da una squadra che hanno saputo esaltarsi e far impazzire di felicità la loro gente.
«Si sa come affrontiamo le partite, sono note le nostre caratteristiche. Quando siamo in possesso palla, cerchiamo di mettere in difficoltà gli avversari: devono preoccuparsi di noi».
Potrà accadere contro il City capolista in Premier, un campione dopo l’altro nella squadra di Mancini? Mazzarri ha lavorato sull’aspetto tecnico, sottoponendo i giocatori a due sedute davanti al videotape, e su quello psicologico.
«Dirò ai giocatori di non pensare troppo alla Champions: questa è la prima partita… L’esperienza di fine agosto a Barcellona è servita, abbiamo capito che non devono esservi timori reverenziali. E poi quella era un’amichevole, questa è una partita da tre punti».
E Walter con i suoi ragazzi vuole stupire anche al di là dei confini, come ha assicurato a De Laurentiis, atteso ieri sera a Manchester.
Il tecnico ha individuato e sottolineato i difetti emersi a Cesena: leggerezze di troppo, in particolare sui calci piazzati. Non cambierà di molto la formazione rispetto alla prima in campionato. Annunciata una sola novità, l’inserimento di Gargano.
«Un giocatore che è stato importante per il Napoli in questi anni e che è abituato con l’Uruguay a giocare in certi stadi».
La difesa resta questa, non c’è spazio per i giovani argentini Fernandez e Fideleff, l’ultimo arrivato di cui, per qualche secondo, Mazzarri non ha ricordato il nome durante la conferenza stampa.
«Devono aspettare perché devono inserirsi bene nei meccanismi della squadra».
Tolto Inler, il grande colpo del mercato, il Napoli schierato a Manchester sarà quello dello scorso campionato. Pandev in panchina: lui, vincitore in nerazzurro della Champions 2010, aspetterà il momento buono per entrare e colpire. Mazzarri ha caricato Cavani, ancora a secco in questo avvio di stagione e ha spiegato ai giocatori che niente è impossibile.
«Abbiamo fatto cose straordinarie in questi due anni, siamo orgogliosi di essere qui».
L’orgoglio, già.
«Davide contro Golia? Quando guardo i conti delle altre squadre, i loro stipendi, penso: siamo furbi noi o stupidi gli altri? Io penso che la strada giusta sia la nostra. Lavorando con attenzione e curando i dettagli, siamo arrivati a giocarcela alla pari con grandi club e a partecipare alla competizione più importante».
Un brivido, e non soltanto per le condizioni climatiche, ha percorso gli azzurri quando sono entrati sul prato dell’Etihad Stadium ieri sera per l’allenamento. Sui maxi-schermi lampeggiava «Manchester City 0 Napoli 0».
E stasera cosa ci sarà scritto lassù? Non se lo è chiesto Maggio, il nazionale (titolare) italiano del Napoli. Piuttosto, ha manifestato una certezza.
«Stiamo bene sotto l’aspetto mentale, l’approccio alla partita sarà sicuramente quello giusto. Il Napoli è pronto, prontissimo, e cercherà di imporre il proprio gioco».
L’elenco dei fuoriclasse del City è lunghissimo. Dovesse sceglierne uno, magari il più pericoloso, l’esterno indicherebbe Nasri.
«Ma non dobbiamo preoccuparci troppo della presenza di grandi giocatori tra i nostri avversari».
Perché da questa parte ci sono Hamsik, Cavani, Lavezzi, Inler, Maggio e in panchina Pandev. E c’è l’orgoglio.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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