La Roma è stata più piccola di quanto era apparsa al Meazza e più vicina di quei 5 punti. È tornata a una distanza di due lunghezze (anche se in realtà sono tre perché il gol di Strootman mette i giallorossi in vantaggio negli scontri diretti), la corsa per il secondo posto si è ovviamente riaperta per gli orgogliosi uomini di Sarri che si sono esaltati nell’appuntamento cruciale. Due gol, tre punti: la missione perfetta. La tappa di Roma era fondamentale e il Napoli si è confermato squadra da trasferta, con 7 vittorie nelle ultime 8 gare esterne. Il tecnico era molto fiducioso: si capiva dai larghi sorrisi mostrati a Spalletti e ai fotografi prima del via. Bravissimi Mertens – è tornato a segnare, una doppietta e un terzo gol annullato per uno sgambetto a Fazio – e i suoi compagni a sfruttare gli spazi e le incertezze della linea difensiva della Roma, quella a tre e mezzo come dice, ora senza sorridere, Spalletti: era la stessa che aveva aiutato i giallorossi a vincere nella partita d’andata. Le vittorie vanno costruite e il Napoli ha saputo farlo molto bene grazie alla costruzione di Hamsik e Insigne e al vigore di Rog, riconfermato da Sarri dopo la prestazione in casa della Juve. Ma le vittorie vanno anche difese ed è stata qui la differenza del Napoli rispetto ad altre gare.
Si sono rivisti l’equilibrio e la compattezza tra i reparti, ciò che sostiene quella manovra d’attacco così efficace da aver messo in difficoltà il Real nella prima mezz’ora al Bernabeu e la Juve allo Stadium, almeno finché la sfida di Coppa Italia non è stata inficiata da errori arbitrali. Il Napoli ha le risorse per realizzare l’impresa e avrà il San Paolo come alleato, quei sessantamila che hanno acquistato i biglietti due mesi fa per regalarsi un sogno. Dopo Roma, i Galacticos fanno meno paura. Poi, bisognerà ragionare sul futuro, ad esempio di Insigne e Mertens: quando arrivano i rinnovi per questi due campioni?
