Milik è il valore aggiunto per il Napoli in questa corsa scudetto e lo ha dimostrato con la mezz’ora di fuoco contro il Chievo Verona. Il polacco sta bene e rappresenta un’alternativa fondamentale per Sarri nel reparto offensivo. Con lui in campo gli azzurri hanno cambiato lo spartito lanciando il pallone direttamente in area per i colpi di testa dell’ariete Arek: una variante tattica necessaria quando non c’è la giusta lucidità per puntare verso la porta avversaria con giocate palla a terra.
Una carta in più da giocare sul tavolo scudetto, già nell’immediato tenendo presente che il campionato riserverà tre partite in sette giorni: domenica la trasferta del Meazza contro il Milan, tre giorni dopo il turno infrasettimanale al San Paolo con l’Udinese e il 22 aprile lo scontro diretto all’Allianz Stadium contro il Torino. Milik, quindi, potrà aumentare il minutaggio a Milano per poi giocare titolare contro l’Udinese: questa è la soluzione più probabile alla quale ricorrerà Sarri per gestire al meglio i prossimi impegni ravvicinati e le energie fisiche e mentali in questo rush finale con la Juventus. Sfruttare al meglio le forze fresche sarà una delle chiavi decisive nella corsa tricolore e in quest’ottica la disponibilità di Milik rappresenta un’arma in più per l’attacco azzurro. Un uomo in più non solo dal punto di vista numerico ma soprattutto come possibilità tattica diversa, il 4-2-3-1 schierato da Sarri dal quarto d’ora della ripresa contro il Chievo con il suo ingresso al posto di Hamsik. Un unico vero terminale avanzato, l’ariete polacco, con i tre piccoletti a sostegno (Callejon, Mertens e Insigne), formula che ha funzionato domenica al San Paolo perché le occasioni da gol si sono moltiplicate. Arek prima del gol dell’1-1 di testa, sul lancio perfetto di Insigne, aveva già impegnato Sorrentino in altre due situazioni, la prima volta con la sua incursione in profondità e la seconda con la deviazione aerea sventata sulla linea dal portiere ospite. La formula con soli due centrocampisti ha previsto contro il Chievo interpreti diversi (Diawara e Zielinski) adatti in un modulo del genere per le loro caratteristiche di corsa in spazi ampi e potrà tornare nuovamente utile.
Il modulo base ovviamente resta il 4-3-3, quello metabolizzato a memoria dagli azzurri: Sarri proseguirà con il tridente leggero formato da Callejon-Mertens-Insigne che però è efficace con la massima brillantezza dei tre interpreti offensivi, altrimenti è preferibile Milik come punto di riferimento centrale per la sua capacità di fare a sportellate con i difensori avversari nelle aree affollate.
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