Non è messo in discussione il 4-3-3 che non ha variabili se non a partita in corso, ma vanno prese in considerazioni due incognite che riguardano il ballottaggio di due big. La prima incognita riguarda la punta centrale: giocherà Milik o Mertens? Ecco, il polacco ha messo la freccia nei confronti del belga ed è seriamente candidato a prendersi una maglia da titolare per il match-scudetto. Ora se la gioca più o meno alla pari con Dries il cui rendimento appare nettamente in flessione: la sua disciplina, la sua disponibilità al sacrificio e la sua freschezza contro il talento e l’imprevedibilità del falso nove. Oggi si può dire Mertens 50% e Milik 50%: per Arek è già un successo, ripensando a non molto tempo fa.
All’improvviso, però, Sarri si trova a dover fare i conti con un imprevisto non di poco conto: la flessione di uno degli uomini chiave, di uno dei suoi intoccabili ovvero Marek Hamsik. Sì, il capitano ha colpito per la sua passività nella prova contro l’Udinese ma anche per il suo atteggiamento non brillante contro il Milan. Non ci fossero alternative, il capitano scenderebbe in campo senza dubbio: ma lo Zielinski visto in azione contro l’Udinese, pungente nelle sue incursioni offensive e disciplinato tatticamente, gli consente di poter riflettere. D’altronde, evviva questo tipo di problemi.
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