Quasi due squadre (Mazzarri ha fatto giocare sedici giocatori), lo stesso giudizio. Il Napoli ha qualche problema da risolvere ma ha dimostrato di essere un gruppo compatto, motivato, con la testa giusta. Il resto il tecnico lo metterà a posto nei prossimi giorni anche perché nonostante il ko contro il Siviglia qualcosa dipositivo lo ha visto: «Io per prima cosa voglio sottolineare che questa è una sconfitta che può far bene- spiega il tecnico di SanVincenzo -Non sono preoccupato per il risultato negativo: contro avevamo un avversario che ha nelle gambe e nella testa molti giorni di preparazione in più. E di questi tempi fanno la differenza». Soprattutto nel modo di stare in campo, il Napoli è apparso una squadra ancora con le gambe pesanti, quindi poco brillante e sfilacciata. «L’amichevole di ieri è un passo avanti nella direzione giusta-spiega ancoraMazzarri-Sono contento. Ho visto la mia squadra in crescita, in pochi giorni migliorata nella velocità e nelle velocizzazioni. Abbiamo tanti ragazzi che dovranno crescere a livello internazionale per questo stiamo facendo tante partite di questo tipo ».Ovvio che il 2-1 finale non può avere né peso né un significato. Eppure al tecnico azzurro il ko pesa. Eccome.«Non fatemi dire troppo sul Siviglia, sono stati commessi tanti falli pericolosi, certi interventi non ce li aspettavamo. La rissa? Episodio spiacevole, dobbiamo crescere sotto il profilo dell’approccio alla partite internazionali». Qualche botta in più che ha contribuito a far saltare i nervi ai suoi. Mazzarri però anche in questo vede qualcosa di buono: «Il Siviglia si è dimostrato squadra esperta da cui possiamo imparare qualcosa: visto come perdevano tempo durante la partita, anche se era solo un amichevole? Ecco, questa è la malizia che manca ancora al mio Napoli». I problemi maggiori in difesa, dove Fernandez e Britos fanno fatica a tenere il passo. Si vedono poco anche Santana e Dzemaili, ma forse è normale visto che a entrambi è piombata addosso una bella responsabilità: «Noi abbiamo dominato questa partita, nonostante le difficoltà fisiche abbiamo costretto nel secondo tempo il Siviglia solo a difendersi. Poi ho rivisto il mio vecchio Napoli- sbotta seccato-che costruisce tanto ma fa fatica a segnare. Sotto questo aspetto dobbiamo ancora crescere».Con l’alibi di ferro delle assenze di Lavezzi e Cavani: «Anche se Mascara e Santana lì davanti hanno fatto bene. Ma per far gol ci vuole lucidità e in questa fase ci manca». Sorride sornione Inler che non dà nessun peso alla sconfitta: «È importante giocare con squadre forti e che stanno meglio di noi – dice – aiutano a dare il massimo. In chiave Champions miglior test non potevamo giocarlo e la prova non è stata deludente, al di là di quello che è stato l’esito della gara. Solo così si cresce più velocemente. Sono qui perché voglio vincere qualcosa». Gioca pure sulla cabala: «Io e Dzemaili insieme abbiamo già giocato: nello Zurigo. Anche lì non vincevano lo scudetto da 25 anni. Come a Napoli, mi pare…».Lo svizzero- turco ha davvero un carattere eccezionale. E si vede. Il pubblico del San Paolo lo ha già praticamente adottato (ieri i paganti erano30.938). Anche Dzemaili è incantato dai tifosi azzurri: «Io nemmeno in campionato a Parma o a Torino ho giocato in casa davanti a 40mila persone. Lo scudetto? Non cambio idea, penso che possiamo lottare per vincerlo. Il Milan è forte e anche la Roma dirà la sua: ma noi non siamo inferiori a nessuno ». Evviva l’ottimismo.
La Redazione
A.S.
Fonte: Corriere dello Sport
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