Chiamatelo perfezionista. Dopo il 3-1 al Milan, un segnale inequivocabile mandato al campionato e una prova che ha entusiasmato i tifosi, Mazzarri che ti fa? Critica la prestazione, sottolinea innanzitutto gli errori, trascurando i meriti.
«Non sono completamente soddisfatto per come abbiamo giocato , abbiamo vinto ma dobbiamo cambiare atteggiamento. All’inizio siamo stati troppo contratti, se ogni volta che giochiamo contro le grandi squadre, ed è accaduto anche col City, restiamo “bassi”, siamo timidi e non sfruttiamo il possesso palla, non va bene. Il Milan all’inizio ha giocato meglio sul piano del palleggio, se non avessimo subito pareggiato non so che piega avrebbe preso la partita».
L’analisi del tecnico sorprende, ma se si vuole crescere in mentalità è questa la strada giusta: essere incontentabili, pensare sempre a migliorare.
«Guardo sempre alla prestazioni e non solo ai risultati. Se vogliamo diventare una grande squadra dobbiamo essere più autoritari, bisogna iniziare col piglio giusto. Certo c’è anche il valore degli avversari che bisogna tener conto, ma talvolta abbiamo giocato meglio e non abbiamo vinto. Avrei voluto vedere dal 1′ un Napoli autoritario, avremmo dovuto iniziare col piglio giusto. Certo, dopo abbiamo fatto bene, siamo stati sempre pericolosi in attacco e in difesa».
Sei gol e due vittorie nelle prime due gare di campionato, eppure il Napoli, evidentemente, ha ancora margini di miglioramento.
«Se vogliamo crescere dobbiamo guardare ai nostri difetti e lavorarci su». Il gap rispetto alle altre squadre importanti sembra essere colmato. «Non ci penso, forse sì, ma non mi interessa. Lavoro sul Napoli, il campo dà eventualmente il verdetto sul confronto con gli altri team».
A proposito di paralleli, Mazzarri rifiuta a prescindere quello con Allegri: il tecnico di San Vincenzo non intende replicare al suo collega, convinto che il Napoli abbia vinto solo grazie al contropiede.
«Noi giochiamo in tanti modi: c’è l’arma del possesso palla, del giropalla, ed in questo modo abbiamo dimostrato di schiacciare l’avversario. Poi sappiamo anche giocare in ripartenza, ma molti gol nascono proprio da recupero palla e contropiede. Questa è la mia analisi, non mi interessa replicare a nessuno».
La chiusura è per gli elogi, a Cavani e a Gargano:
«Edi sta bene e lo dimostra, non sorprende più. Gargano ha già giocato molto bene in passato. Probabilmente è maturato, è più sciolto mentalmente, ha meno responsablità anche perchè ci sono giocatori che gli insidiano il posto. Ha espresso la volontà di rimanere con noi e ne siamo felici. Ha fatto benissimo, è un giocatore importante come lo sono gli altri tre, ho quattro mediani per due ruoli».
Infine l’importanza della vittoria:
«Non è che siamo consapevoli della nostra crescita. La verità è che questa squadra è cresciuta vertiginosamente in due anni, e in questo campionato abbiamo iniziato nel migliore dei modi. Per il resto la gente può sognare, mi sono venuti i brividi nell’arrivare al San Paolo e sentire tanto affetto, anche nel corso della gara è stato bellissimo avvertire l’atmosfera da sogno. Io – conclude – però penso già al Chievo».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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