Tanto per semplificare, l’amichevole di Maiorca, alla quale Mazzarri chiedeva conferme, è andata benissimo. Il Napoli delle riserve ha vinto per la prima volta dopo i due risultati negativi rimediati al San Paolo con Penarol e Siviglia. L’allenatore ha sostituito almeno otto titolari e non se n’è accorto quasi nessuno. Ha ribattezzato con successo la prova di due nuovi arrivati in maglia azzurra, Santana e Rosati. E ha ritrovato in Campagnaro un leader di cui una difesa assai giovane ha disperato bisogno.
La cura dedicata da Mazzarri al centrocampo sta plasmando una mediana dai movimenti automatici. Il dinamico quartetto composto da Zuniga, Donadel, Dzmaili e Dossena, non ha sfigurato (sia pure con qualche individuale eccezione) nel paragone con quello dei titolari, che sarà guidato da Inler e avrà in Maggio il suo inesorabile valore aggiunto. Promosso a pieni voti Santana, che si è esibito in puntuali avanzate e non si è mai allarmato neppure quando sulla sua fascia si spostavano in due per poterlo arginare. Il meccanismo si è un po’ inceppato soltanto per il disagio di Donadel e Dzemaili alle spalle delle punte, ruolo in cui i due si calano decisamente a fatica.
Le prove tecniche di Napoli sono andate bene. L’incognita legata al dislivello della preparazione con il Maiorca è venuta fuori solo verso la metà della ripresa: era logico. Gli azzurri hanno cominciato a lavorare quasi quindici giorni più tardi degli spagnoli, quindi il serbatoio è ancora mezzo vuoto. Ma non è stata una notte infelice, anche sul piano atletico.
La voglia di Mazzarri, quest’anno, è di non avere una netta divisione fra riserve e titolari, come è invece avvenuto la passata stagione. «Per la precisione, non ci sarà mai», ha assicurato l’allenatore, pronto a presentare in campionato e in Champions un Napoli dalle mille facce, in continua evoluzione. Potrebbe essere questo, vista la prestazione positiva di sabato sera, lo slogan del nuovo corso: «Riserve? Non esistono. Il concetto di formazione base non esiste. Cambierò di continuo, perché ho la sensazione di avere 20-22 giocatori dello stesso valore. E se qualcuno ancora non lo è, sto lavorando perché ci arrivi», è il concetto che ha ribadito il tecnico di San Vincenzo subito dopo la gara col Maiorca.
Mazzarri ha in testa una squadra che cambia di partita in partita, soprattutto da centrocampo in giù. Niente gerarchie, dunque, anche se poi non sarà proprio così: Lavezzi-Cavani resta la coppia d’attacco, anche perché sia Mascara che Lucarelli non sembrano in grado di impensierire il duopolio. Discorso diverso per Santana vera sorpresa di questo precampionato: con due ali veloci e due mediani che ringhiano e rilanciano, il tecnico con lui in campo può contare su una variante ancora più offensiva.
Altri giocatori come Inler, Hamsik, Maggio, Dossena e Cannavaro saranno la spina dorsale della squadra, e avranno solamente dei riposi, non degli avvicendamenti. Gargano scalpita e Dzemaili non dà le sue stesse certezze. E anche in difesa i dubbi, o meglio, le alternative, sono tantissime. Campagnaro, per esempio, potrebbe riprendersi la maglia da titolare che quasi tutti hanno già dato a Fernandez.
Infine una nota a parte merita Antonio Rosati, il vice De Sanctis. Al suo arrivo a Napoli lo aveva promesso: «Morgan è un mito per me, ma mi piacerebbe mettere in imbarazzo Mazzarri nelle scelte». Dopo la prova esaltante dell’altra sera, ci sta riuscendo.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
Condividi:
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Ok Notizie (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Altro