Il duello si rinnova, Mazzarri contro Allegri, Allegri contro Mazzarri. I due toscani padroni della serie A, sono loro i più bravi, dicono i colleghi. E lo dicono anche i numeri. Non si amano, questo è sicuro, arroventarono l’anno scorso le vigilie di Napoli-Milan, l’ultimo botta e risposta riguardò la scelta dell’arbitro.
Più soft i toni quest’anno. Eppure qualche frecciatina a distanza è arrivata.
«Il Milan sarà avvantaggiato perché gioca la Champions di martedì, mentre il Napoli va in campo di mercoledì. I rossoneri hanno ventiquattr’ore di recupero in più»,
disse Mazzarri dopo il trionfo di Cesena.
«L’anno scorso sembrava volesse scegliere l’arbitro, adesso tira fuori il discorso del giorno in più. In Champions si gioca il martedì e il mercoledì, questo è il regolamento. Altrimenti il calendario lo avrebbe potuto fare Mazzarri»,
replicò Allegri.
I duellanti si placano nel giorno della vigilia, a livello verbale nessuna «pizzicata» particolare.
«Che il Milan ha un giorno di riposo in più è un dato di fatto. Come era un dato di fatto che il Manchester City rispetto al Napoli aveva più partite nella gambe e Mancini con signorilità ed eleganza lo ha ammesso. Nessuna polemica, avrei detto le stesse cose se l’avversario fosse stato l’Inter. Allegri? Io guardo al Napoli, il resto non conta, mi interessa solo la partita. Voglio un Napoli come nel secondo tempo di Manchester»,
ha spiegato Mazzarri a Castelvolturno.
«Mazzarri si è lamentato del fatto che ha un giorno in meno di riposo rispetto a noi? Il calendario non lo facciamo nè io nè lui, credo che bisognerebbe accettarlo con serenità, noi giochiamo mercoledì con l’Udinese e poi sabato, sono cose che capitano a chi gioca la Champions»,
ha precisato Allegri da Milanello.
Napoli-Milan, Mazzarri contro Allegri. L’anno scorso vinse tutte e due volte il milanista e tutte e due le volte ci furono polemiche. Quest’anno si riparte con Mazzarri che vede il collega-rivale dall’alto in basso ma si riparte anche con maggiore fair play dei due contendenti che si fanno complimenti a vicenda. «Azzeriamo il passato, non guardiamo all’anno scorso, pensiamo a questa partita. Il mercato ci ha avvicinato di più al Milan? Direi che ci siamo avvicinati di più come mentalità. Il Milan resta uno squadrone anche con le assenze, ha una rosa ottimamente assortita anche alla luce dei nuovi inserimenti», spiega Mazzarri. «Il Napoli si è rinforzato molto, la squadra è migliorata a centrocampo, quest’anno è candidata a vincere lo scudetto. Ci sarà grande entusiasmo, anche perché dopo 21 anni sono tornati in Champions. Saranno in 60mila a sostenere la squadra, se lo meritano», afferma Allegri.
Una maggiore diplomazia nelle dichiarazioni, alla base un gran desiderio d’imporsi, giustamente. «Una rivincita? Io voglio vincere sempre dentro di me. Galliani firmerebbe per la Champions lasciando a noi lo scudetto? Sono discorsi che non mi riguardano, io penso partita per partita cercando di ottenere il massimo, poi alla fine si fanno i conti: questa è la mia filosofia e non cambia», dice Mazzarri. «È normale che quando hai pochi calciatori a disposizione le scelte sono quasi obbligate, ma chi scenderà in campo farà una grande partita anche perché nei momenti di difficoltà con molti infortunati la squadra ha sempre risposto bene. Io non firmerei tra scudetto e Champions». Caratteri diversi, più estroverso Allegri, più chiuso Mazzarri, anche se ieri in conferenza stampa si è concesso un lungo sorriso. «Far vedere la prima mezz’ora di Milan-Lazio con i due gol subiti dai rossoneri? Buona idea. Non ci avevo pensato, quasi quasi lo farò».
Due grandi lavoratori, due uomini di campo, due perfezionisti, anche se con idee tattiche diverse. Difesa a tre, l’idea base di Mazzarri, a quattro, quella di Allegri. Mazzarri guida una squadra in crescita esponenziale, Allegri uno squadrone consolidato. Napoli-Milan è anche la sfida di panchine, al San Paolo se la giocano i due allenatori italiani più in del momento. I migliori.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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