Con la solita pacatezza il mister azzurro analizza i prossimi incontri:
«Concentriamoci sulla sfida con la Lazio, la prima in classifica che ha vinto le ultime quattro partite in trasferta». Punta sull’obiettivo immediato Mazzarri, e nulla vuol sapere dell’incontro di martedì con il Manchester City. Ancor meno gli va di parlare delle assenze di Klose e Dias. Il tecnico spiega di considerare l’incontro del San Paolo di stasera «una partita importante ma non decisivo».
Ma non nega che ora comincia un ciclo di nove partite fondamentali per campionato e Champions.
«Alla fine potremo cominciare a trarre un primo bilancio»
.La Lazio, solo la Lazio, nient’altro che la Lazio.
«Concentriamoci su questa sfida. Affrontiamo la prima in classifica che ha vinto le ultime quattro partite in trasferta. E non parlatemi delle assenze di Klose e Dias. C’è Sculli, un attaccante pericolosissimo e poco reclamizzato, e c’è Stankevicius, che conosco bene per averlo allenato. E poi a noi manca Britos dall’inizio».
Riecco la filosofia di Mazzarri, quella che ha portato due anni di grandi risultati. C’è un obiettivo immediato al quale pensare, la Lazio.
«Attenzione, però: è una partita importante ma non la considero decisiva. Vogliamo vincere, questo è chiaro, come sempre. Ma è presto per parlare di certe cose, ricordo che l’anno scorso quando perdemmo a Roma proprio contro la Lazio eravamo sotto sette punti, poi siamo arrivati davanti a loro». Comincia però un ciclo di nove partite fondamentali per campionato e Champions. «Alla fine del ciclo potremo cominciare a trarre un primo bilancio, vedremo se siamo ancora in Champions. E comunque i campionati si decidono a marzo».
In questo ciclo di partite si giocherà ben sei volte al San Paolo.
«Noi vorremo giocare sempre in casa, l’apporto dei tifosi è fondamentale. Loro si sono dimostrati sempre molto maturi».
La filosofia del lavoro e dell’applicazione negli allenamenti, solo ieri Mazzarri (a cui la Corte di giustizia federale ha cancellato l’ammenda di 5mila euro per le proteste contro l’arbitro di Catania-Napoli) ha avuto tutta la squadra al completo e ha provato le situazioni anti-Lazio, compresi i calci piazzati.
«Sono fondamentali per sbloccare determinate partite. Non c’è molto tempo con tutti questi impegni, ci stiamo abituando a fare tutto in due giorni».
Impegni ravvicinati che Mazzarri tiene presente per le scelte di formazione. Farà ruotare i centrali di centrocampo. Contro la Lazio tocca a Inler e Dzemaili, Gargano rientrerà in Champions contro il Manchester.
«Gargano sta bene e ha recuperato. Ma devo stare attento, nel precedente ciclo di partite quando fui costretto a farlo giocare sempre, alla quarta gara consecutiva si fece male».
I nazionali li ha riavuti solo all’ultimo momento e Cavani come sempre non si è fermato mai, due partite con l’Uruguay.
«Per Cavani può essere un problema di lucidità, magari può sbagliarti uno stop che altre volte gli riesce ad occhi chiusi. A livello di corsa lunga non ci sono problemi. Ha svolto defatigante, per vedere come sta realmente posso valutarlo solo in partita».
Chi ha potuto invece allenare per dieci giorni di fila è Hamsik e il tecnico toscano dà notizie rassicuranti sullo slovacco.
«Sta bene, sono contento che abbia potuto sfruttare questi giorni per svolgere un lavoro specifico. Sta molto bene da tutti i punti di vista».
Capitolo Pandev.
«Deve solo recuperare la propria condizione. Pandev è un elemento tecnico ma per far vedere le sue giocate deve stare bene come condizione e questo al di là dell’infortunio che ha subìto. Si dimostrerà un calciatore importante, contiamo molto su di lui».
Capitolo Fernandez e Fideleff.
«Sono giovani con delle qualità e in una squadra dove le aspettative sono diverse potrebbero maturare più in fretta. Qui dove non puoi sbagliare nessuna partita devi centellinare ogni loro inserimento».
Reja, un avversario speciale, un grande ex amatissimo a Napoli.
«Reja ha lasciato il segno a Napoli: sono contento che un professionista serio sia rispettato. Nella vita nessuno regala niente. Non penso a cosa potrò lasciare al Napoli. Cerco solo di dare il meglio. Rimpianti? Se arrivo sesto, vorrei arrivare quinto, sono fatto così. Forse il primo anno, dopo quella straordinaria rimonta potevamo già centrare la Champions».
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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