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Il Mattino – «Match sospetti a fine campionato, colpire gli operatori senza licenza»

 «Le partite con flussi di puntate anomale non sono in aumento rispetto al passato. Ma serve un’azione preventiva da parte delle istituzioni. Il vero problema? Gli operatori senza licenza Aams. Ci vuole una risposta forte per tutelare la credibilità dell’intero sistema che viene scosso da questi continui scandali. Noi, da parte nostra, teniamo sempre altissima la guardia».

A parlare è Alessando Allara, Sportbook manager di Bwin Italia, ovvero il responsabile del prodotto scommesse di uno dei maggiori concessionari italiani di scommesse sportive.
Quali controlli mettete in atto per evitare puntate anomale?

«Ci sono due generi di controlli: uno viene effettuato da Aams attraverso i sistemi informatici messi a disposizione anche da Sogei, partner tecnologico dei Monopoli, e poi c’è quello che effettuiamo noi. In questo modo vengono segnalati tutti gli eventi che riteniamo subiscano un’attenzione non normale da parte degli scommettitori».

Cosa fa ritenere che una gara sia a rischio di combine?

«Ogni gara ha una quota stabilita dai nostri esperti. La quota scende in base a delle variabili che riguardano l’infortunio di un giocatore o il momento di forma di una squadra, ma anche economici: se all’improvviso si concentrano forti puntate su un risultato giudicato meno probabile e il flusso di denaro non si ferma neppure con il crollo della quota, allora c’è qualcosa di anomalo».

E voi che fate?

«Fermiamo la giocate anche per un paio di ore per capire quello che succede. Ci mettiamo in contatto con gli altri operatori e vediamo se anche loro registrano queste anomalie. Con Lottomatica e Snai c’è un continuo scambio di informazioni».

Annusate il bubbone anche per altre anomalie?

«Ci insospettiamo sempre quando troppe scommesse magari si concentrano su un under/over o un risultato esatto. A quel punto indaghiamo: ci sono parametri proporzionati al proprio fatturato».

Crede che ci sia un passaparola sulle gare considerate aggiustate?

«Sì, se c’è combine è fatto in modo scientifico e su tutto il territorio».

Ovviamente sarete tutelati?

«Siamo parte lesa: il sistema di scommesse legale obbliga il concessionario a pagare qualsiasi vincita, anche se si rivelasse frutto di un dolo».

Tornando alle segnalazioni sulle gare sospette?

«Di solito sono concentrate nella parte finale del campionato. Soprattutto qui in Italia».

L’ultima inchiesta della Dda di Napoli la sorprende?

«Fino a un certo punto: le gare finite nel mirino mi sembra che siano ancora quelle dello scorso anno. Da un po’ di mesi i controlli sono divenuti molto più serrati: ora a fornire dati alle autorità ci sono anche soggetti stranieri, dalla ESSA a Betradar. Non è facile taroccare una gara per ingannare i bookmakers».

Eppure si continua a farlo.

«Esistono casi di dolo ma sottolineo che gran parte delle giocate arrivano ad operatori stranieri. Una parte opera sul territorio italiano senza licenza ma la parte preponderante dei flussi arriva, attraverso agenti sparsi sul territorio, in Asia».

Ci spieghi?

«Vede, con Bwin e per le scommesse online con tutti i siti autorizzati dal Monopolio ci si registra e si esce dall’anonimato e non si possono usare prestanomi. C’è anche un tetto per le giocate e un massimo di vincita. Diverso è per alcuni operatori che accettano l’anonimato e non pongono limiti. In questo caso le tentazioni aumentano».

Recentemente avete avuto ombre sulla regolarità e la correttezza di qualche gara?

«No, le ultime segnalazioni sono dello scorso aprile».

 

La Redazione

P.S.

Fonte: Il Mattino

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