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Il Mattino – Manchester, pregi (tanti) e difetti (pochi)

 Il valore di mercato del suo parco giocatori supera i 400 milioni di euro. Il City dello sceicco arabo Mansour solo in questa sessione di mercato ha investito oltre 90 milioni, di cui la metà spesi per l’acquisto dell’argentino Aguero, il genero di Maradona. Mancini è riuscito nell’impresa di conquistare nello scorso maggio la Fa Cup, un trofeo che mancava da 35 anni. Non gli è riuscito il bis ad inizio di questa stagione: i Citizens sono stati sconfitti dai rivali del Manchester United nella Community Shield perdendo un’incredibile partita 3-2 dopo essere stati in vantaggio 2-0 alla fine del primo tempo. In campionato la formazione di Mancini viaggia in testa alla classifica a punteggio pieno. Quattro successi in altrettante gare: 12 punti ottenuti con 15 reti realizzate e solo 3 subite. Sei reti a testa per Aguero e Dzeko.
È proprio il potenziale offensivo la vera forza trainante del Manchester City. Tre giocatori di grande qualità e movimento, come i due nuovi acquisti Aguero e Nasri, quest’ultimo prelevato dall’Arsenal, e lo spagnolo Silva, acquistato per 30 milioni di euro lo scorso anno dal Valencia, dietro Dzeko o in alternativa Tevez, fanno di questa squadra una vera e propria macchina da gol. Importanti e di qualità anche le alternative in attacco. A partire da Mario Balotelli, che però, squalificato per tre giornate dall’Uefa dopo l’espulsione rimediata nell’ultimo match di Europa League, non potrà giocare contro il Napoli. I nazionali inglesi Johnson e Milner, sono validissimi cambi per Nasri e Silva. I tre giocatori schierati in mezzo alle linee, alle spalle dell’unica punta, sono dunque l’arma letale del Manchester City. Non concedendo alcun punto di riferimento alle difese avversarie con i loro repentini movimenti e rapidi inserimenti verticali, diventano per il Napoli il pericolo maggiore da affrontare.
Dietro i «Fantastici 4» ci sono l’inglese Barry, punto inamovibile della nazionale di Capello, e soprattutto Yaya Tourè, ivoriano, arrivato dal Barcellona nel 2010 con un contratto da 10 milioni a stagione (è tra i primi cinque calciatori più pagati al mondo). In alternativa Mancini può contare sull’olandese De Jong e sull’inglese Hargreaves. È un centrocampo molto muscolare, di grande fisicità, ma anche con spiccate doti tecniche.
Nella difesa rigorosamente schierata a quattro, davanti ad Hart, portiere di grande affidabilità e protagonista di una stagione davvero esaltante, gioca sull’out di destra Micah Richards. A sinistra Mancini può scegliere tra il francese Clichy, arrivato dall’Arsenal per 8 milioni, e Kolarov, dotato di un poderoso sinistro. I due laterali difensivi spesso accompagnano le azioni offensive del City. La coppia centrale è composta invece dal capitano della squadra, il belga Kompany, e dal nazionale inglese Lescott. I difensori centrali sono dotati fisicamente, forti nel gioco aereo, ma inevitabilmente lenti se presi in velocità. Le alternative in difesa sono l’argentino Zabaleta e il serbo Stefan Savic, arrivato dal Partizan di Belgrado per 12 milioni di euro.

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

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