L’entusiasmo di un ragazzino, anche di più.Cristiano Lucarelli, 36 anni, è stato uno degli uomini simbolo del Napoli a Dimaro. Salì in Trentino da solo dopo aver raggiunto l’accordo con De Laurentiis il giorno prima della partenza. Poi in campo a sudare, tra i boschi a correre: ha stretto i denti e non ha mollato di un centimetro. In ritiro si è presentato già in buone condizioni, si notava a vista d’occhio fin dai primi allenamenti: tre i chili in meno rispetto al finale di stagione scorsa. In estate ha lavorato duro e ha continuato la tabella di rieducazione dop oil grave infortunio al ginocchio. L’orgoglio del vecchio campione, di uno dei primi dieci bomber italiani in attività. Il suo acquisto ha fatto scattare i mugugni degli scettici, Lucarelliha risposto da attaccante di razza e da uomo vero ricambiando in queste due settimane di preparazione la fiducia di Mazzarri. Non solo uomo spogliatoio, non solo personaggio carismatico capace di tenere insieme vecchi e nuovi. Lucarelli si è dimostrato un attaccante capace ancora di dare una mano, l’unico con determinate caratteristiche nel Napolie che a giudizio del tecnico potrà tornare molto utile quando arriverà al top della condizione. «Vorrei chiudere la carriera a Napoli, dopo Livorno è il posto dove mi sono trovato meglio », ha ripetuto più volte. Rispetto all’anno scorso, sta già meglio: sono bastati pochi giorni di lavoro per mettersi ancora più in forma. Seguito dallo staff tecnico, dal preparatore Pondrelli e dagli altri collaboratori di Mazzarri, e da quello medico composto da De Nicola e D’Andrea. Continuando senza intoppi la preparazione Cristiano dovrebbe arrivare tirato a lucido per l’inizio del campionato e la Champions: Cristiano perdendo un altro paio di chili ritroverebbe la forma dei suoi anni migliori. Ha una grande voglia Lucarelli. Vuole cancellare la stagione scorsa, la più nera di una lunghissima carriera. Arrivò a Napoli lontano dalla migliore condizione, soffrì nelle prime apparizioni e si fece male in Europa League contro ‘Utrecht:a metà settembre il ginocchio fece crac.Stagione finita prima di cominciare, poi l’intervento, la riabilitazione.Un’unica soddisfazione, straordinaria però: il gol alla Juventus, sua vecchia rivale ai tempi del Toro. Partì titolare, di testa fece gol a Buffon. A fine stagione lanciò una proposta: «Pur di giocare ancora a Napoli firmerei in bianco», disse a maggio. Poi il mercato, i nomi di Trezeguet (il più gettonato, nonostante non ci fosse mai stato l’ok di Mazzarri), Rolando Bianchi, Caracciolo. C’è chi si spingeva oltre con la fantasia, Iaquinta, Vucinic, Amauri. Il Napoli il vice Cavani lo aveva già in casa, questa era la vera intenzione del tecnico, intenzione manifestata al presidente che in poche ore ha rinnovato il contratto per un anno all’attaccante livornese. E Lucarelli si è rimesso subito a segnare fin dalle prime partitine in famiglia. La doppietta nel primo test contro il Trentino Team e la sua capacità di caricare tutta la squadra nel secondo tempo, poi l’altra doppietta decisiva a Rovereto. Grande carica agonistica, grande capacità di tenere unito lo spogliatoio, le gag con Mascara, la capacità d’ironizzare quando è stato punto da due api durante le ripetute tra i boschi. Poi il siparietto con De Laurentiis quando salì sul palco alla presentazione della maglia grigia, Lucarelli si presentò con il pantalone della tuta sollevato. È lui il bomber delle prime tre amichevoli, l’obiettivo è colpire anche nelle gare ufficiali per migliorare la media nella classifica dei bomber in attività. Venti anni di gol con dieci maglie diverse, salutò e ringraziò i tifosi del Napoli sul suo sito ufficiale, poi il suo sogno si è realizzato: ha firmato il nuovo accordo con la società azzurra. E i tifosi in Trentino lo hanno incitato, il coro: «Cristiano-Cristiano». Niente male la mezza rovesciata contro il Grosseto. «Quando ha una mezza palla Cristiano fa sempre gol. Ci tornerà molto utile». Parola di Mazzarri. E se lo dice lui c’è da credergli.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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