Questi pazzi pazzi tifosi del Napoli. Li trovi anche tra chi per hobby o per mestiere vive tra i cavalli da corsa. Per un allevatore, un proprietario imporre al puledro il nome di un calciatore è la manifestazione d’affetto più forte per sentirsi vicino alla squadra del cuore. E così oggi nella terza corsa in programma ad Agnano debutta il primo Pocho che trotta, in omaggio ad Ezequiel Lavezzi. Ma di Pocho trottatori ne sono stati battezzati ben sei. Per distinguerli l’uno dall’altro ci sono le sigle degli allevamenti. Il nome completo del Pocho che debutta oggi è Pocho El Pride dove “Pride” è la sigla del glorioso allevamento Cervone che fa capo ai fratelli Antonio e Salvio, quest’ultimo popolarissimo anche per le scoppiettanti cronache dall’ippodromo di Agnano. Gli altri cinque trottatori Lavezzi-dipendenti sono Pocho Hall Fas e Pocho Regal, (allevati dall’avvocato Francesco Gragnaniello e da Antonio Diana, rispettivamente presidente dei proprietari e presidente degli allevatori campani), Pocho Rg, un Pocho senza nessuna sigla e un Pochoa al quale è stata aggiunta la “a” perchè non possono esistere due trottatori con un nome identico.
Pocho El Pride che vestirà i colori della scuderia Fury ha bruciato tutti sul tempo con una promettente prova di qualifica. Lo guiderà Annonio Esposito, ventunenne figlio d’arte, tra i più talentuosi giovani driver italiani. Nelle scuderia Esposito Pocho El Pride ha imparato il mestiere di corridore, circondato dalle cure di Antonio, del papà Pasquale e dagli addetti alle scuderie, tutti tifosi del Napoli che non hanno esitato a cingere al collo di Pocho El Pride una sciarpa degli ultras azzurri. Lui, il cavallo, non ha fatto una piega, sembra contento di tante attenzioni. Antonio Esposito è convinto che abbia la stoffa del campione. «Ha un bel modello ed è figlio di Malabran Circle As – racconta il driver – l’americano che vinse il Lotteria del 2006. E questo è di buon auspicio. Bisogna dargli comunque il tempo di maturare».
Non sempre ci si può togliere lo sfizio di dare a un puledro il nome di un calciatore. I trottatori nati nello stesso anno per regolamento hanno la lettera iniziale in comune. Ogni anno una lettera diversa inseguendo l’alfabeto. Ai nati nel 2009 che hanno iniziato a correre da settembre è toccata appunto la lettera “P”. Un’occasione che gli allevatori-tifosi del Napoli non si sono lasciati sfuggire.
Sei Pocho ma non è record. Manco a dirlo il primato è di Maradona. Si contano una quindicina tra Maradona (il primo nato nel 1987, l’anno dello scudetto) e Pibe de Oro (nato nel 2009) intervallati tra i tanti Diego, alcuni SanDiego, e un poetico MaraDiego che però non è riuscito a entrare in pista. Tranne Maradona Car (nato nel 2006) che ha vinto cinque corse ma non è un campione, gli altri trottatori battezzati in omaggio a Diego non hanno avuto una carriera particolarmente brillante. In passato c’è stato invece un Bruscolotti che vinse moltissime corse, anche se il miglior trottatore con un nome da calciatore è stato Donadoni Ok. Ai Pocho tocca il compito non riuscito ai Maradona, quello di fare felici i tifosi del Napoli che gravitano nel mondo delle corse e che seguiranno le loro imprese con la sciarpa azzurra al collo.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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