Pochi minuti prima della conferenza stampa di Abete, quando è apparso chiaro che non vi sarebbe stato accordo tra le parti, Sky ha inviato un appello: «Non tradite la fiducia dei tifosi. Sky Italia auspica che il dibattito possa essere risolto quanto prima e che non abbia alcun riflesso sul regolare avvio del campionato». Insomma la pay tv che detiene i diritti del campionato chiede che il dialogo in queste ore faccia la sua parte per scongiurare il peggio e non lasciare senza pallone i milioni di tifosi che aspettano, a fine estate il regolare via del campionato. Difficile da immaginare a questo punto, ma certo il braccio di ferro e la rottura con conseguente rinvio, ha alzato il velo su una Lega litigiosa, nonostante il voto compatto (18-2) alla proposta di accordo potesse far pensare il contrario. L’ex amministratore di Sky Italia, Mockridge, era intervenuto in un altro momento di crisi del calcio italiano, quando esplose lo scandalo delle scommesse dopo l’inchiesta della Procura di Cremona, per chiedere più pulizia nel calcio.
«Non è una cosa bella per il nostro calcio che di problemi ne ha già tanti – le parole di Zdenek Zeman, che in campo invece andrà già oggi con il suo Pescara che celebra anche il ritorno in serie B -. Sarebbe un fatto antipatico che servirebbe solo per allontanare ancora di più i tifosi dal calcio moderno». Duro Zamparini sullo slittamento: «È un pasticcio più grande rispetto a quello che c’era nei giorni scorsi, non riesco a crederci, è una follia. Per me, non esiste alcuna differenza tra slittamento e sciopero. Era meglio addirittura lo sciopero, così la facevano finita. Lo chiamano slittamento per non far fare brutta figura ai calciatori, ma è una cosa sciocca. Il fondo di garanzia proposto da Abete? È una cosa ancor più demenziale. Abete ha perso completamente la trebisonda, sarebbe ora di finirla con queste stupidaggini. La Lega? Non esiste, siamo un branco di venti presidenti completamente dissociati».Da Montecarlo, dove ha partecipato al sorteggio della Champions, De Laurentiis ha lanciato una proposta: «Sediamoci al tavolo e facciamo un accordo temporaneo di qui a giugno: poi ci risediamo al tavolo, e cambiamo completamente un contratto che nasce già vecchio. I club sono società per azioni, e devono fare profitto. Se non partiamo da questo, non capiamo. Oggi dobbiamo fare un accordo per giocare e arrivare al 30 giugno 2012, poi però bisogna rivedere tutto. Ne ho parlato a Tommasi a Dimaro, durante il ritiro. Era interessato, ma non so quanto abbia capito: è una brava persona, ma un giocatore, non un imprenditore. Sullo sciopero sto con i calciatori. Non è una questione economica: la colpa è della federazione e delle istituzioni, non lavorano per il bene del calcio.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
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