C’è Pandev, c’è Mascara e c’è anche Santana. Contro il Chievo spazio al tridente di scorta. E arriva la prima bocciatura per tutti e tre. Mazzarri fa la prima verifica degli attaccanti bis in vista dei tanti impegni ravvvicinati tra Champions League e campionato. Pochissimi lampi, quasi nessuno. Ancora in ritardo di condizione Pandev.
«Siamo molto dispiaciuti per questa sconfitta soprattutto noi che eravamo chiamati a sostituire altri giocatori. Mazzarri mi aveva chiesto un certo tipo di gioco, ci ho provato ma non sono riuscito a trovare la giocata giusta anche per mancanza di affiatamento»,
spiega con grande onestà l’ex attaccante dell’Inter. Non è il vero Pandev e si vede, arriva quasi sempre secondo sul pallone, poco brillante, per nulla reattivo contro il Chievo Verona.
«Sapevamo che la nostra era una squadra sperimentale, avremmo meritato il pareggio ampiamente. Noi siamo il Napoli e dobbiamo fare bene su tutti i fronti anche se mancano i titolari. Peccato per Fideleff che aveva fatto molto bene. Io non sono ancora al cento per cento, sto facendo un certo lavoro per essere al massimo quanto prima»,
ha spiegato l’ex interista. Tridente diverso, movimenti diversi, questione d’affinità e d’intesa. Il vice Cavani è Pandev, l’ex interista parte in posizione centrale, in quella che è il ruolo del Matador (il cui ingresso in campo è richiesto a gran voce dai tifosi napoletani sul finire del primo tempo:
«Noi vogliamo Edinson Cavani»
ed avviene a un quarto d’ora della ripresa) e ovviamente non è la stessa cosa. Il macedone più che cercare la profondità si abbassa a ricevere palla sulla linea dei centrocampisti per provare poi ad allargare il gioco sulla fascia; Santana è quello che interpeta al meglio gli schemi provando più di una volta con i cambi di fronte a tagliare la difesa del Chievo e per Mascara non è facile vestirsi da vice Hamsik. Turn over totale in attacco, neanche un titolare. Cambia tutto Mazzarri contro il Chievo Verona per concedere un po’ di tregua alle stelle ma anche per far acquistare convinzione nei propri mezzi alle seconde linee. Ma i conti non tornano e contro il Chievo Verona arriva la prima sconfitta. La prima deusione per il presidente De Laurentiis, assente ieri a Verona e che ha assistito alla partita in Tv. In una stagione lunga e stressante ci sarà ancora bisogno dei sostituti di Lavezzi, Cavani e Hamsik. Al «Bentegodi» la prima verifica ufficiale per gli attaccanti di scorta non dà i risultati aupsicati dal tecnico: da sabato partono altri sette giorni di fuoco con Fiorentina (campionato) e Villarreal (Champions League) al San Paolo e la trasferta al «Meazza» contro l’Inter, C’è da attendere soprattutto che entri in forma Pandev, quando sarà atleticamente a posto si potranno vedere i suoi numeri, con l’Inter non ha segnato tanto ma ha lasciato il segno in occasioni importanti come quelladi Monaco sul Bayern (gol qualificazione negli ultimi istanti).
Finiscono ko Dzemaili e Maggio. Una tacchettata per l’ex centrocampista di Parma e Torino, affaticamento muscolare per Maggio, l’unico fin qui che aveva giocato tutte le partite e che per questo motivo Mazzarri avrebbe voluto tenere a riposo (poi però è mancato Dossena per un grave lutto familiare). Non dovrebbero essere infortuni gravi, tra i due quello che preoccupa è Dzemaili.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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