La banda Cavani ha rovinato la festa all’Italia. Prandelli non ha potuto chiudere in gloria il 2011, anno della celebrazione dell’Unità e (più modestamente) della qualificazione agli Europei, perché sconfitto all’Olimpico dall’Uruguay campione del Sudamerica.
Colpita dopo 3′ da Fernandez, la Nazionale non è stata in grado di rialzarsi e segnare, neanche quando il ct – alla prima sconfitta sul suolo italiano – è passato al più aggressivo 4-3-3. È stata una partita dura, tutt’altro che amichevole. Il più fischiato è stato il Matador: si sono fatti sentire tutti i 42mila dell’Olimpico quando sul tabellone è apparsa la sua foto, il bomber del Napoli ha lasciato brutti ricordi nei tifosi della Lazio – prossima avversaria al San Paolo – e della Roma nella scorsa stagione (5 gol). Cavani ha anche provato l’imbarazzo di affrontare direttamente Maggio sul lato sinistro, dove spesso ha agito. E al compagno, al 36′, non ha risparmiato una dura entrata: pacca sulle spalle in segno di scuse. Il bomber non è andato al tiro nel primo tempo, cercando di aprire spazi per i compagni, mentre al 7′ della ripresa ha impegnato di testa Buffon. Ha confermato di essere giocatore a tutto campo: a 13′ dalla fine ha respinto quasi sulla linea il tiro di Matri. Ha usato modi spicci con gli avversari, colpendo anche Chiellini (che in pieno recupero, al 96′, ha mollato un calcione all’attaccante) e Ranocchia: è stato ammonito.
Quelli della Celeste sono gli angeli dalla faccia sporca. Menano con frequenza, Balotelli in particolare è stato picchiato e provocato: calci a caviglie e ginocchia dell’attaccante del City, prossimo avversario del Napoli in Champions. Botte che Mario ha restituito tutte insieme a Perez, uscito ad inizio ripresa per una gomitata.
La festa è finita quasi subito dopo gli inni nazionali perché l’Uruguay è passato al primo affondo. Caceres, indisturbato, ha crossato dalla destra e al centro dell’area Fernandez, lasciato solo da Ranocchia e Maggio, ha colpito con precisione. La reazione dell’Italia è stata macchinosa. Balotelli ha sprecato un palla gol, il più vicino al pareggio è stato Osvaldo (colpo di testa al 34′). Maggio non ha solo badato a difendere su Cavani e Cristian Rodriguez, ma ha cercato di offrire servizi alle punte e al 13′ della ripresa ha sfiorato il pari: tiro alto. Prandelli ha modificato l’assetto per dare maggiore efficacia nella ripresa, passando con Pepe al 4-3-3. Lo juventino e Balzaretti hanno dato lavoro all’ex laziale Muslera, ma il risultato non è cambiato. La differenza con la banda Cavani, regina del Sudamerica, c’è.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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