A Cesena arriva, subito, una rete inusuale di Lavezzi e per il Napoli si spalancano le porte della prima vittoria di stagione. Vederlo segnare, lui, il Pocho, che ha spesso litigato con i gol, e poi in mezzo a tanti fini dicitori (Mutu, Pandev, Eder, Cavani), è un po’ come immaginarsi un cavernicolo che con la clava interrompe un balletto, ma così va il calcio, e comunque non va dalla parte sbagliata. La partita la conduce per larghissimi tratti il Napoli. Che ha il merito, notevole, di non rinunciare di una virgola alle sue caratteristiche: difesa folta, marcature rigide, contropiede e spunti individuali. Piaccia o non piaccia, la squadra azzurra è così. L’unica precauzione di Mazzarri è di iniziare con Hamsik in panchina. Il Napoli pratica una partita di contenimento difensivo, rischiando, ma neanche troppo. Perché le trame fini e fitte del Cesena trovano sempre un polpaccio, un gluteo, un piede o una nuca che sbrogliano la situazione. La formazione partenopea è quella spavalda che tutti abbiamo negli occhi e nei recenti ricordi: lo dimostra la micidiale pericolosità in contropiede. Gli ospiti lasciano attaccare i romagnoli per poi approfittarne.
È una strana partita. Nel primo tempo, l’arbitro fischia solo cinque falli (si rifarà nella ripresa). Incassato il momentaneo pari sembra che la famosa importanza della posta in palio condizioni più il Napoli che il Cesena. Tuttavia la disinvoltura con cui gli azzurri avevano affrontato, rifilando gol, a potenze del calcio italiano, ritorna non appena Mazzarri mette in campo anche Hamsik: ed ecco il Napoli d’assalto e d’avventura. Finisce con la festa dei settemila tifosi partenopei giunti a Cesena. Certo, il futuro è ancora da scrivere, tuttavia questo Napoli di certezze ne possiede: l’allenatore è rimasto e gli acquisti principali non si discutono. Ha resistito alle sirene per Lavezzi e Hamsik. Lasciano perplessi la mancanza di un’alternativa di peso a Cavani in zona-gol, essendo Pandev una seconda punta e l’assenza di un difensore veloce. Queste le lacune al momento più vistose, ma la stagione è ancora tutta da scrivere.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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