E tre. Dopo le brutte storie della casa svaligiata a Edinson Cavani, a Lucrino, e l’aggressione subìta dalla moglie di Marek Hamsik, alla quale due banditi sottrassero la macchina (ritrovata solo grazie al blocco satellitare), ora tocca alla fidanzata di Ezequiel Lavezzi. La venticinquenne Yanina Screpante è stata protagonista di una brutta avventura. Le hanno rapinato il Rolex che aveva al polso. Una rapina messa a segno sotto la minaccia di una pistola.
È successo nella notte tra sabato e domenica. Era da tempo passata l’una quando la giovane – una modella argentina che vive ormai a Napoli da tempo, è stata aggredita da due banditi a volto scoperto. Non si trovava solo, a quanto pare. Già, perché al di là dei pochissimi particolari emersi, resta solo una certezza: la rapina a mano armata. Anche perché, almeno fino alle 19,30 di ieri, né a polizia né a carabinieri risultava denunciato il grave episodio.
Quel che resta, e anzi che monta adesso, è la polemica seguita alle frasi scritte dall’argentina sulla sua pagina di Twitter. Molto più di un pur giusto j’accuse, di una denuncia sul degrado civile e sociale nel quale siamo sprofondati. No, perché lo sfogo di Yanina ha piuttosto il sapore di un’invettiva: «E poi dicono che in Argentina c’è insicurezza….Napoli, città di mer… Mi hanno rubato l’orologio a mano armata!». Napoli città di m…, insomma. E non è ancora finita: perché la signorina Screpante minaccia anche di portar via da Napoli e dal Napoli il suo fidanzato.
Immediate le repliche di alcuni tifosi del Napoli, decisamente più garbate rispetto all’affondo dell’argentina. «Napoli non è una città di m…. Poteva succederti ovunque. Modera le parole. Solo a Napoli il tuo fidanzato è un Dio». Ma la fidanzata del Pocho non ci sta e rispondendo sempre in spagnolo spiega: «Non mi importa, se mi succede qualcosa, il mio fidanzato se ne va da qua. E io non voglio essere un dio!». Luca Accarino, un tifoso del Napoli, uno dei primi a rispondere alla discussione, spiega al sito che dopo poco i post sono poi stati cancellati.
Resta da augurarsi che la signorina Yanina Screpante decida ora di mettere nero su bianco. Insulti gratuiti a parte sulla città che l’ha accolta e che accoglie e coccola soprattutto come un idolo il suo fidanzato, che si presenti in un commissariato di polizia o in una qualunque stazione dei carabinieri di Napoli. E denunci formalmente l’accaduto. È così che funziona in Italia, quando si ritiene di aver subìto un torto. Ed è così che hanno fatto i signori Cavani e Hamsik. Ed è così che si aiutano anche le forze dell’ordine a prevenire i reati, mettendole in condizione di sapere luoghi presi di mira dai balordi, e magari anche di avere qualche identikit.
Perché poi a poco servono le scuse (La signorina Escrepante, va detto, si è subito scusata sempre dalle colonne di Twitter con i napoletani per le parole dette), specie se reiterate su uno strumento – internet – che avrà pure valenza divulgativa globale: ma che, giuridicamente, vale carta straccia.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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