Castellammare di Stabia. All’ultimo respiro, su calcio di rigore ma, comunque, meritatissima. È la prima vittoria della Juve Stabia in serie B dopo 59 anni e 5 mesi dall’ultima volta. Matura contro un avversario di prestigio, il Pescara di Zeman, al suo secondo capitombolo consecutivo esterno. Un successo fortemente inseguito dai gialloblù, al termine di una prova gagliarda, tatticamente perfetta, spettacolare.
In extremis, come detto, ha prevalso di un’incollatura la squadra di Braglia, quella che ha spremuto dai suoi giocatori fino all’ultima stilla di energia. Insomma, una gara pirotecnica, con più di un dubbio sulle decisioni assunte dal direttore di gara. Lo stesso calcio di rigore che ha fatto pendere la gara dalla parte degli stabiesi è scaturito da un’infrazione avviata fuori area. Ma nel computo complessivo, è la Juve a dover recriminare di più: prima per una rete annullata a Danilevicius apparsa regolare (in fuorigioco non era il centravanti), poi i forti dubbi sul penalty accordato a Insigne che stramazza dopo una mezza ancata di Baldanzeddu; infine, un istante prima che Bocchetti stendesse Raimondi, netto fallo di mano di Brosco su palla spedita in mezzo da Di Tacchio.
In buona sostanza, Braglia ha dimostrato di saper preparare la partita, nonché leggerne gli sviluppi pure contro un santone del calcio come il più famoso collega boemo. Al consueto 4-3-3 del Pescara, la Juve Stabia ha opposto un 4-2-4 che non è parsa soluzione tattica ardita, poiché a centrocampo Cazzola e Scozzarella giganteggiavano mentre il pendolare di Erpen e Zito ai lati contribuiva a mantenere compattezza ed equilibrio. Gialloblù subito più intraprendenti: al 17′ il rasoterra di Erpen è rintuzzato dal portiere abruzzese, il più lesto è il fromboliere di casa, ma la marcatura non viene convalidata. Al 26′, in maniera inattesa, passa il Pescara: l’ex sorrentino Togni si conferma uno specialista sui calci piazzati e buggera Colombi. La Juve barcolla, Insigne sfiora il palo al 33′. Monumentale Scozzarella al 39′, ruba palla in tackle deciso, poi offre un cioccolatino che Danilevicius mostra di gradire, destro a giro e palla nel sacco.
Nella ripresa, al 5′, Zito da sinistra, sale Danilevicius, non riesce l’acrobazia di Sau ma la sfera rotola fuori area laddove Scozzarella spara un fendente che non concede scampo ad Anania. Risultato ribaltato. I ragazzi di Zeman provano a recuperare ma la Juve è attenta, Sau si concede il lusso di cincischiare in alcune occasioni da sfruttare meglio, fino a quando – corre il 27′ – Insigne casca a contatto con Baldanzeddu, si prosegue per alcuni secondi, poi l’arbitro fischia il rigore, inutili le proteste. Il torrese Immobile infila la sua quinta rete. La Juve Stabia sembra una belva ferita, non ci sta, vuole il bottino ma Erpen fallisce al 39′ una ghiotta opportunità, quindi una paratona di Anania su Cazzola prima dei fuochi pirotecnici che chiudono la festa gialloblù. Il cucchiaio di Erpen è da applausi spellamani per freddezza glaciale e precisione: la Juve non è più ultima.
La Redazione
P.S.
Fonte: Il Mattino
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