Castellammare di Stabia. Il risveglio è stato duro. Difficile mandare giù una prestazione come quella offerta col Verona. La Juve Stabia prova a mettersi alle spalle il deludente inizio di campionato, lasciandosi dietro quelli che erano stati i fasti di una promozione storica e, alla vigilia della terza gara nel torneo cadetto, si ritrova già a dover far risultato a tutti i costi.
Così prova a capire dove e cosa non ha funzionato nei due turni precedenti, con la speranza, magari ripercorrere il cammino dello scorso anno quando, dopo la prima sconfitta in coppa Italia Tim, e i due stop consecutivi a Cosenza ed in casa col Foligno, arrivò il colpo grosso a Barletta a rimettere il torneo nei giusti binari. In attesa della trasferta di Crotone, Braglia fa autocritica, ammettendo gli errori commessi contro il Verona, bacchettando d’altra parte alcuni calciatori apparsi nettamente fuori condizione:
«Abbiamo perso meritatamente, ma in un modo che non mi è piaciuto. È vero, sembrava di rivedere la gara col Foligno dello scorso anno. Molti errori sono stati miei con quello schieramento ad inizio gara, che col senno di poi non ripeterei. Ma c’è anche qualche ragazzo che deve cominciare a guardarsi dentro. Non ci si trascina così in campo: questo è un campionato ben diverso da quello di Lega Pro. Dobbiamo riacquistare presto la nostra identità, fregandocene dell’avversario, e cercare di imporre il nostro modo di stare in campo».
Braglia abiura il 3-5-2:
“Non lo ripeterò mai più. Sarà sempre 3-4-3 o al massimo 3-4-3”
(scherza n.d.r.)
“Questa squadra è stata costruita così, ed è questo il modo migliore per trarre il massimo da tutti”.
L’infortunio di Molinari, l’assenza di Danilevicius sono pesati più del dovuto, a Crotone ci saranno Cesar e, forse, Sau (arrivato ieri a Castellammare, scortato dai carabinieri allo stadio Menti perché si era perso):
«Con loro due siamo competitivi e possiamo disputare un buon campionato, ma a Crotone ci sarà qualche altra assenza. Non porterò più ventidue calciatori con me, chi non sta bene o in questo momento non merita, resta a casa».
Intanto ai più non è passata inosservata la scelta di lasciare addirittura in tribuna uno come Erpen, tra i migliori del precampionato:
“È stata una scelta tecnica”
minimizza Braglia
“Siamo tanti, toccherà un po’ a tutti. Può essere un giocatore importante per noi”.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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