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IL MATTINO – Il patron punta a cambiare il sistema: «È vecchio»

DIMARO. De Laurentiis ha scelto il silenzio dopo l’ultimo terremoto scatenato mentre nasceva la nuova stagione di serie A. L’uragano Aurelio ieri si è placato: il presidente azzurro si è rifugiato a Roma dedicandosi agli impegni del cinema. Un giorno intero per smaltire la rabbia dopo la clamorosa protesta attuata durante la compilazione del calendario e le sue violentissime esternazioni contro il sistemacalcio mentre abbandonava la sala dove si stava svolgendo il sorteggio,inseguito inutilmente dal direttore generale azzurro Fassone e dalpresidente del Cagliari, il suo amico Cellino. Uno sfogo che potrebbedeterminare il deferimento del patron azzurro da parte della Procura federale e un’eventuale squalifica (sarebbe un problema perché DeLaurentiis è l’unico in società con il potere di firma).L’orientamento della Figc, però, al momento non sembra questo perché la reazione verbale non è avvenuta durante la riunione e perché in questa fase il rapporto di tensione della Figc è più in generale con la Lega calcio e non un singolo presidente, tra l’altro consigliere di Lega.De Laurentiis ha perso le staffe perché non sono state tenute presenti quelle che erano le sue richieste, non sono passate le sue idee. Il presidente azzurro chiedeva una maggiore tutela per le squadre italiane impegnate in Europa (Champions League ed Europa League) evitando sfide difficili in campionato in prossimità delle gare internazionali. Più in generaleDe Laurentiis chiede da tempo una rivoluzione del sistema calcio,o meglio una profonda innovazione che passa innanzitutto attraverso la riduzione del numero di squadre in serie A: il ritorno a sedici formazioni.Un modello di calcio più agile, più europeo, invece il patron azzurro a conti fatti ha notato che di nuovo c’è poco o nulla. Ciò ha scatenato la reazione e non il calendari in sé, il fatto che il Napoli debba giocareprima o dopo una partita con una grande.Gli input per la formulazione del calendario,infatti, li hanno dati tutte le squadre, compreso il Napoli e i criteri di massima sono statirispettati, gli azzurri sono stati trattati da testa di serie esattamente allo stesso modo delle altre big. Già, perché il discorso di affrontare Milan e Inter dopo i due match di ChampionsLeague vale ovviamente anche per le due milanes iche troveranno il Napoli. Anzi, a conti fatti il calendario dei rossoneri nella fase iniziale è ancora più duro. Con la serie A a venti squadre gli impegni sono molteplici e gli ingorghi da considerare inevitabili. Il patron azzurro ha avanzato le sue proposte e ha portato avanti una linea non solo a nome del Napoli ma anche degli top club in modo che ilcalcio italiano possa rilanciarsi nel ranking europeo(l’Italia ha perso un posto in Champions e l’anno prossimo la terza andrà a giocare i preliminari). Invece come è adesso strutturato il campionato e inserendo tutti i parametri da rispettare, considerando i cinque turni infrasettimanali e tutti gli altri paletti,ecco che al Napoli, come al Milan e all’Inter, sono capitati impegni duri subito dopo i primi due turni di Champions League. Alla terza giornata infatti c’è Napoli-Milan (gli azzurri avranno il vantaggio di giocare al San Paolo) ma c’è anche Inter-Roma. Alla sesta c’è Inter- Napoli ma c’è anche Juventus- Milan. E Mazzarri? Il tecnico non ha commentato le esternazioni del presidente e neanche il calendario. Il suo compito è isolare completamente la squadra da tutto ciò che accade all’esterno. Allenatore e azzurri sono concentrati sul lavoro giornaliero, sul programma di allenamento, su ciò che bisogna fare al meglio per farsi trovare pronti quando la stagione entrerà nel vivo, a maggior ragione tenendo presente i primi due mesi molto difficili per gli azzurri. Oggi De Laurentiis arriverà a Dimaro e parlerà con l’allenatore.

 La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

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