Chi di motivazioni ferisce di motivazioni perisce. Spesso Mazzarri, soprattutto nei campionati scorsi, ha affisso alle mura degli spogliatoi articoli con dichiarazioni belligeranti se non altezzose dei futuri avversari degli azzurri. Per una sorta di legge del contrappasso è quello che è accaduto mercoledì prima di Chievo-Napoli: il tecnico dei clivensi Di Carlo è entrato infuriato negli spogliatoi e ha letto ai propri calciatori la formazione che avrebbero affrontato.
«Avete capito contro chi scenderemo in campo? Ci snobbano, ma con chi credono di giocare?»
ha urlato, con il chiaro intento di caricare i propri ragazzi. È quello che puntualmente è accaduto, come hanno confidato, all’uscita di una pizzeria di Verona mercoledì notte, diversi calciatori del Chievo ad alcuni tifosi.
“«A noi sarebbe bastato il pareggio”
ha spiegato ad alcuni amici il napoletano Gennaro Sardo, peraltro tifosissimo del Napoli
“Ma poi ci siamo trovati di fronte quella squadra ed abbiamo trovato il jolly con Moscardelli”.
Un concetto condiviso anche dal difensore Mandelli:
«È vero, il mister ci ha caricati leggendo la formazione, ma anche in noi è scattato qualcosa. Ci siamo sentiti sottovalutati e abbiamo giocato con il coltello tra i denti».
Più diplomatico, in dichiarazioni ufficiali, il match winner Davide Moscardelli:
«Affrontare Il Napoli, seppure in formazione B, ci ha caricati. Confermo che Di Carlo ci ha mostrato l’undici azzurro e ci ha detto un po’ di cose. Non posso dire che ci siamo proprio sentiti snobbati, ma che siamo rimasti sorpresi perchè ci aspettavamo qualche cambio nel Napoli, ma non così tanti».
Il massiccio turnover di Mazzarri ha dunque avuto un duplice effetto.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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