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Il Mattino – Il Matador colpisce e avverte il Milan

 Manchester. Brillano le stelle azzurre, si accende soprattutto quella di Cavani: il Matador implacabile sull’unica vera palla gol. Cercato e trovato da Maggio, Edi segna un gran gol al venticinquesimo della ripresa. Fino a quel momento aveva svolto un lavoro oscuro, a beneficio dei compagni di squadra. Generosissimo come sempre, poi freddissimo davanti alla porta.

«Abbiamo dimostrato di potercela giocare contro qualsiasi squadra, però abbiamo commesso anche qualche errore. Può darsi che sia dipeso un po’ dalla mancanza di esperienza ma è normale che in casa quando una squadra va in svantaggio attacca di più. È solo la prima partita di questo turno, sappiamo che sarà dura in Champions».

Un gol al City, ora alle porte c’è il Milan.

 «Questo gol è importante, la mia prima partita in Champions League, segnare contro una squadra come il Manchester City è molto importante, speriamo in questi giorni di preparare alla grande la partita contro il Milan»,

 sottolinea Edi che si è sbloccato proprio in Champions League dopo essere rimasto all’asciutto nella trasferta di Cesena in campionato.

«Prima della partita abbiamo visto le loro caratteristiche, il mister e tutto lo staff avevano preparato dei dvd per vedere i loro giocatori, il movimento corto e lungo è quello che soffrono di più, io ho cercato di farlo e siamo riusciti a segnare in questo modo con il contropiede»,

confida l’uruguaiano.
Cavani ricomincia a segnare e ritorna ad essere il valore aggiunto del Napoli. Il tridente che brilla, Cavani decisivo nella ripresa, Lavezzi migliore in campo nel primo tempo. Il primo lampo, la traversa del Pocho. Una giocata da campione quella dell’argentino: piazza il destro a giro, sembra gol, questione di millimetri. È anche la serata del Pocho, una serata che dura 56 minuti (costretto ad uscire per una forte contusione al calcagno sinistro: oggi sarà sottoposto ad accertamenti). L’argentino sul palcoscenico europeo si esalta, tra i più pericolosi per il Manchester City. Lo sottolinea anche Mancini durante la partita:

«Gli stiamo dando troppo spazio»,

 urla ai suoi difensori.
Lavezzi protagonista contro il City, squadra che lo voleva in estate, poi il City, che puntava anche su Sanchez, ha scelto il Kun Aguero. Più presente il Pocho, addirittura esplosivo nel primo tempo, meno incisivo il Kun che però ha trovato un grande De Sanctis nel suo primo tentativo offensivo. Lavezzi senza paura, era lo spirito che voleva Mazzarri, lo spirito del Pocho, da sempre. Lo dimostrò anche l’anno scorso in Europa League nella trasferta inglese contro il Liverpool.
Subito in partita il Pocho, dal suo lato ha fatto tremare il compagno di nazionale Zabaleta, difensore argentino, ormai titolare della Seleccion. Quando sale il livello cresce anche Lavezzi, non si nasconde, si mantiene sempre nel vivo della partita. Uomo mercato, De Laurentiis l’ha tenuto preservandolo dagli eventuali assalti. Fissato il prezzo per il Pocho: 32 milioni, pari all’entità della clausola rescissoria. Neanche un euro in meno, il patron azzurro ha dettato le regole e i club inglesi e spagnoli non si sono avvicinati. Lavezzi è uno che non si risparmia, va a cento all’ora e non fa troppi calcoli. Lascia il campo stremato e con un dolore alla caviglia sinistra.

 «Devo aspettare domani, vediamo cosa mi dice il dottore, la caviglia mi fa molto male, spero di farcela contro il Milan. Abbiamo fatto una buna gara. Più forte di Aguero? Lui costa tanto, io no. Nel secondo tempo siamo usciti bene, il Manchester City è una squadra forte, con una personalità ottima: abbiamo affrontato la partita come dovevamo, siamo riusciti a metterlo tante volte in difficoltà. Peccato per la traversa».

 Poi il Pocho si concede anche una battuta.

«In tanti verranno a prenderci in aeroporto? Non penso la gente a Napoli lavora».

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

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