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Il Mattino – Il 4-3-3 non è più intoccabile: possibile un ritorno alle origini per Sarri

La svolta tecnica grazie agli arrivi a centrocampo

Maurizio Sarri è arrivato al momento cruciale della sua carriera. Non gli basta più trarre il massimo dall’organico a disposizione, come ha sempre fatto, stavolta dovrà trarre molto di più da se stesso. La scorsa stagione ha conquistato tutti attraverso una solida identità di gioco: il 4-3-3. Il Napoli allargava il campo e attaccava la porta in modo riconoscibile con Higuain terminale offensivo. Il punto di partenza di questa stagione sarà ancora il 4-3-3 ed è difficile che il tecnico azzurro possa stravolgere la sua idea di base.

Metterà in discussione, sollecitato anche da De Laurentiis, il suo dogma? Visti i sette acquisti, e la campagna da 116 milioni di euro, saranno tanti i tentativi tattici che Sarri dovrà provare o sarà costretto a provare: tentativi necessari perché l’allenatore azzurro ha trovato in alcuni neoacquisti, come Rog e Zielinski, caratteristiche che prima non aveva nella rosa. Ora ci sono interni di costruzione, come in tutte le squadre ambiziose, e non solo mediani. L’unica certezza è la difesa a 4: troppo complicato poter ipotizzare una linea a 3 assai «anti-europea» e peraltro poco gradita sia a Sarri che a De Laurentiis. Anche se Maksimovic con Ventura al Torino giocava in un 3-5-2. Il trequartista L’Empoli di Sarri aveva in Saponara il faro. Potrà essere Zielinski l’uomo giusto per tornare alle origini? Il vero problema a introdurre il 4-3-1-2 è in realtà un altro: la mancanza di una seconda punta nella rosa azzurra che faccia il lavoro necessario ad esaltare questo tipo di schieramento. Là davanti, per esempio, con il polacco alle spalle delle due punte, la coppia ideale sarebbe più Milik-Mertens che Milik-Gabbiadini perché il belga ha movimenti più efficaci per esaltare il lavoro del trequartista. In tal caso, Hamsik arretrerebbe sulla linea dei tre centrocampisti. Uno schieramento ipotizzabile solo se dovessero mancare sia Callejon che Giaccherini. Le varianti Il 4-3-2-1, con Allan, Diawara, Hamsik; Mertens, Insigne e Milik unica punta potrebbe essere la soluzione in corso d’opera, quando gli avversari bloccano gli esterni, le ali hanno difficoltà a raggiungere il fondo e allora si punta a vie centrali. Non il massimo del gradimento. Molto meglio, senza dubbio il 4-4-2 perché consentirebbe di impiegare i giovani che De Laurentiis adora. Per esempio, Rog e Diawara potrebbero occupare le due posizione in mezzo alla linea a 4 della mediana, consentendo a Callejon di spaziare sulla destra e a Mertens o Insigne dalla parte opposta. In tal caso le due punte sarebbero proprio Gabbiadini e Milik. Un modo per sfidare il mondo con tanta qualità alla fonte del gioco. Il sogno di De Laurentiis Il tweet di presentazione di Rog ha svelato il suo desiderio: rivedere il suo Napoli con il 4-2-3-1 da cui Benitez non si è mai smosso. Gli interpreti giusti, questa volta ci sono: uno è Rog, l’altro è Zielinski. Il primo ha come alternativa Allan, l’altro Hamsik. I soliti esterni aggressivi e l’area attaccata in due modi: con Milik che suggerirà la profondità e raccoglierà cross; e con le incursioni di Callejon e Gabbiadini, gente dalla gamba sveglia. Uno schieramento stra-offensivo di qualità, ma anche di grande corsa che offrirebbe pochi riferimenti alle difese avversarie.

fonte: ilmattino

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