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Il Mattino – Hamsik infiamma il San Paolo ma il Peñarol rovina l’esordio

Marek insacca di sinistro sotto la traversa, nel finale gol di Perez

Le porte del San Paolo sono state riaperte dal campione che ha rischiato di tornare qui da avversario. Hamsik, a lungo corteggiato dal Milan, ha battuto Carini, portiere del Peñarol con un passato italiano senza tracce (Inter e Juve), all’inizio del secondo tempo mentre il sindaco De Magistris e il presidente De Laurentiis si accomodavano in panchina. Prima dell’amichevole con gli uruguaiani non ci sono stati nè la presentazione all’americana dei giocatori, né il rullo del tamburo di Tullio De Piscopo; un piccolo show lo ha fatto il presidente portando il primo cittadino dalla tribuna al bordo del campo. La prima del nuovo Napoli a Fuorigrotta non è stata entusiasmante ed è finita con un pareggio. La gloriosa squadra uruguaiana, dove militano gli ex Amodio e Zalayeta, ha rovinato la festa nel finale con il gol di Perez, chesullo scatto ha bruciato Fernandez, il difensore argentino indicato come grande promessa. Larghi spazi vuoti sugli spalti (anche perché tra poche ore qui si replica con il Siviglia) e lunghi silenzi da parte dei trentamila. Si sono accesi raramente, soprattutto nella ripresa, quando il Napoli è apparso un po’ più sciolto perché un gol crea una migliore condizione psicologica anche in un’amichevole. I tifosi hanno studiato a lungo la squadra che si è presentata senza i fuoriclasse dell’attacco, va ricordato: Lavezzi, appena rientrato, è stato applaudito a scena aperta; Cavani si concede ancora qualche giorno di riposo. Nel primo tempo poco ha prodotto il Napoli nella trequarti del Peñarol. Lucarelli è stato spesso servito in profondità, però il suo passo non è quello del Matador. Peraltro, lo scudiero di Mazzarri neanche è riuscito a far valere stazza e capacità aerea: alla mezzora non ha agganciato di testa il cross offerto dalla sinistra da Dossena, che in fase difensiva ha avuto i suoi problemi con Corujo.L’esterno delPeñarol si è spesso reso pericoloso e al 33′ è stato abile ad aggirare due azzurri, sfiorando il gol. Le note positive, ancora una volta, dal centrocampo, il settore su cui la società è intervenuta con maggiore decisione e cospicui investimenti. Aguirre ha adottato la marcatura a uomo di Freitas su Inler, che ha ispirato la manovra, ha recuperato palloni e si è presentato al tiro: di poco alto quello al 10′ dopo una bella iniziativa personale. Dzemaili non è stato da meno. Buona l’intesa con Inler, suo compagno nella nazionale svizzera, mentre non c’è ancora piena sintonia con Hamsik e Mascara, ai quali Dzemaili ha cercato di fornire il servizio buono per andare a rete. Mascara è andato al tiro al 36′: sul cross di Maggio non si è lanciato Lucarelli, lui sì, alta però la deviazione. Maggio, uno dei giocatori rimessi a nuovo da Mazzarri, ha confermato la sua qualità e la sua importanza nel gioco del Napoli. È stato meno efficace, sull’altro versante, Dossena, macchina che non carbura altrettanto rapidamente. All’inizio del secondo tempo non sono subito spuntate le riserve in campo, ma un sindaco e un presidente in panchina.DeMagistris e De Laurentiis, in giubbino d’ordinanza, hanno potuto applaudire il gol di Hamsik. Gonzalez non ha coperto e ha lasciato libertà a Mascara di aggiustarsi il pallone e servirlo allo slovacco: botta di sinistro sotto la traversa, imparabile, e Marek ha esultato alla sua maniera, accarezzandola cresta.Finalmente il San Paolo si è acceso, festeggiando il campione che ha campione che ha fatto una scelta di cuore e ha messo il Napoli al di sopra del Milan. Prima ancora che Mazzarri facesse rifiatare un po’ di giocatori, c’è stata l’occasione per il raddoppio: combinazione Lucarelli-Mascara al 15′ e tiro di poco alto da parte dell’ex capitano del Catania. Hamsik avrebbe potuto chiudere questa serata – il caloroso abbraccio dei tifosi lo aveva già ricevuto in ritiro quando danzò sul palco di Dimaro al coro «Chi non salta è rossonero» – con un altro gol, sfruttando il perfetto lancio di Dossena al 20′: il suo tiro respinto da Carini. La festa per l’esordio stagionale è stata poi rovinata da Perez, a un minuto dalla fine. Lanciato da Silva, ha bruciato il lento Fernandez e affondato De Sanctis, a cui la serata è comunque andata bene: dopo un anno rientra in Nazionale, convocato dal ct Prandelli per l’amichevole del 10 agosto a Bari contro la Spagna campione del mondo.

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

 

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