Sembra già campionato. O forse un preliminare di Champions League, considerando il periodo. Eppure è soltanto un allenamento, o meglio una partitina in famiglia tra Napoli A e Napoli B. Al San Paolo sono in 27mila, anche di più. Alle quattro e mezzo del pomeriggio c’è un caldo infernale, trentacinque gradi, tempo da spiaggia e da mare. I napoletani invece scelgono lo stadio, il San Paolo: ingresso gratuito, troppo forte il richiamo degli azzurri, troppo forte la curiosità di vedere all’opera vecchi e nuovi. Pieni i distinti, si apre anche la curva A per contenere tanto entusiasmo azzurro, una partecipazione di gente addirittura superiore alle aspettative.
Un pomeriggio di festa. Si capisce che la giornata è speciale già in tangenziale, annunciate code all’uscita di Fuorigrotta. Poi un lungo fiume di gente, sciarpe, bandiere, macchine incolonnate, traffico domenicale, auto parcheggiate anche sui marciapiedi. Per l’occasione ci sono i venditori ambulanti, c’è voglia di azzurro, si respira in ogni angolo. Tifosi abituali, tifosi occasionali, tante famiglie: bellissimo il pomeriggio vissuto a Napoli.
Il grande abbraccio agli azzurri di Mazzarri ha ricordato un po’ il primo giorno di Maradona al San Paolo, erano in settantamila quel 5 luglio 1984, Diego si presentò ai nuovi tifosi dopo l’estenuante trattativa con il Barcellona. Lo stadio era pieno, un’ovazione quando il Pibe palleggiò a centrocampo e salutò il pubblico: «Buonasera napolitani…». Anche allora era estate, anche allora faceva un caldo torrido, anche allora c’era un grandissimo entusiasmo: all’epoca i tifosi avevano voglia di vedere il Fenomeno, il giocatore più forte del mondo. Adesso i napoletani hanno voglia di vedere la squadra che dopo i rinforzi sul mercato proverà a lottare per lo scudetto e a ben figurare in Champions League.
Solo una partitina ma basta per entusiasmarsi. I titolari in casacca arancione, in maglia bianca il Napoli B. Basta un’accelerazione, un intervento di De Sanctis, un affondo di Dossena ad accendere ancora di più l’entusiasmo. Mazzarri prova la squadra tipo con Campagnaro e Britos, insieme a Cannavaro, nella difesa a tre e si rivede il tridente delle meraviglie Hamsik-Lavezzi-Cavani.
Nel Napoli B c’è Gargano che ha gran voglia di mettersi in mostra, c’è l’argentino Fernandez provato da centrale difensivo e c’è il colombiano Zuniga molto attivo (toccato duro in un contrasto con Campagnaro è stato costretto ad uscire con qualche minuto di anticipo: nulla di grave).
Il primo gol lo segna Mascara: l’ex catanese conclude un’azione perfetta avviata da Zuniga e perfezionata da Lucarelli. Un’ovazione al gol, Napoli A o Napoli B fa lo stesso, tutti applauditi, tutti incoraggiati, vecchi e nuovi, titolari e riserve. E il Napoli c’è, buona l’intesa, gli azzurri hanno metabolizzato le idee di Mazzarri e si muovono a memoria. Qualcuno è in forma campionato come Maggio: il nazionale di Prandelli segna una doppietta, due gol bellissimi. Il primo: un diagonale basso, perfetto, che tocca la base interna del secondo palo e s’infila; il secondo, un siluro all’incrocio dei pali alle spalle di Rosati. Mazzarri è in pantaloncini e maglietta blù, appena può dà indicazioni anche dopo il bellissimo gol di Lavezzi, il secondo di giornata e quello di Cavani, il quarto che chiude la serie dei titolari. Poi c’è l’autorete di testa di Britos, il difensore uruguaiano che sta ancora soffrendo per ottenere la migliore condizione.
Il pubblico incita, applaude, gradisce: una semplice partitina di agosto diventa un appuntamento da non perdere. C’è voglia di Napoli, c’è voglia di campionato, c’è voglia di ricominciare. Il Napoli è il Napoli, viene prima di tutto: allo stadio si va, sempre e comunque. Gli azzurri vanno amati anche in un caldissimo giovedì di agosto. La squadra ha ringraziato alla fine i tifosi sotto i distinti. Niente male in vista di Barcellona.
Fonte: Il Mattino
La Redazione
M.V.
