Fu il gol dell’illusione il suo. Il primo in Coppa dei Campioni del Napoli dopo i due subiti a Madrid. Giovanni Francini arrivò a Napoli nel 1987 e vi rimase per sette anni vincendo uno scudetto, una Coppa Uefa e una Supercoppa italiana. Suo il tap in vincente sulla respinta del portiere Buyo che mandò il Napoli in vantaggio. Peccato che poi arrivò il pari di Butragueno.
«Segnare al Real Madrid in un San Paolo, dove non entrava nemmeno più uno spillo – racconta Francini – è forse l’emozione più grande della mia carriera. Quel gol non è servito per passare il turno, ma non lo dimenticherò mai. Avevamo Maradona. Eravamo forti, ma fummo sfortunati».
La Champions League si chiamava Coppa dei Campioni e vi giocava solo la squadra che vinceva il campionato. Eliminazione diretta con andata e il ritorno, fino alla finalissima in partita unica.
«Giocammo contro il Real Madrid con solo una partita di campionato nelle gambe. Loro invece erano rodati da quattro, cinque gare ufficiali. Ma giocare al San Paolo dava una carica tale che sentivi veramente di avere un uomo in più».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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