Faouzi Ghoulam torna in campo, e lo fa da protagonista. Il terzino algerino ha confezionato un’ottima prestazione nella vittoria maturata ieri dal suo Napoli contro il Frosinone, avendo anche il modo di terminare il match indossando la fascia da capitano. L’edizione odierna del quotidiano “Il Mattino” ne sottolinea la buona prestazione:
“La luce alla fine del tunnel non poteva che arrivare in un soleggiato pomeriggio di dicembre, nel giorno dell’Immacolata concezione. Un giorno di festa per tutti, un giorno di festa doppia per Faouzì Ghoulam. Ci sono voluti 402 giorni prima di rivederlo nuovamente in campo. E ieri il Napoli ha ritrovato una preziosa freccia sulla corsia mancina. Contro il Frosinone si è rivisto Ghoulam, il terzino che si era infortunato al legamento crociato il primo novembre del 2017 ed era stato vittima anche di una ricaduta nel febbraio scorso. Insomma, quella di ieri è sembrata davvero la fine di un incubo per l’algerino. È partito titolare tredici mesi dopo il crociato rotto e ha giocato tutti i 90 minuti, finendo con al braccio la fascia da capitano che gli è stata passata da Marek Hamsik al momento in cui lo slovacco ha lasciato il campo per fare spazio a Diawara. «Ormai sono qui da tanti anni, rappresentare la squadra con la fascia è un onore per me. Sono stati mesi duri per me, ringrazio la società e i medici. Sono felice di essere qui, siamo una grande squadra», ha spiegato a caldo ai microfoni di Sky Sport. Il momento più emozionante della gara di Ghoulam è arrivato alla fine, sotto la curva dei tifosi al San Paolo. «Non era facile, questa vittoria è fondamentale», ha proseguito l’algerino. «Il gol in avvio ci ha aiutati, poi la rete di Ounas è stata bellissima». Insieme a lui esordio stagionale anche per Meret e Younes. «Era importante non prendere gol, siamo tutti pronti per giocare». Ma fascia a parte, quella di Ghoulam è stata una partita dalla forti emozioni, tutte accompagnate dal pubblico del San Paolo che lo ha applaudito dall’inizio alla fine della gara. Prima discesa sulla sinistra e prima ovazione, come se tutto il popolo napoletano avesse ritrovato un figlio. Quello che è mancato all’appello per tanto tempo, forse anche troppo. Perché chissà come sarebbe andata la scorsa stagione se nel finale sulla sinistra ci fosse stata la spinta immancabile dell’algerino. E infatti ieri grazie alla sua forza nelle gambe e alla precisione nel suo mancino, sono arrivati ben due assist. Prima da fermo: con un corner preciso ha pescato la testa di Milik per il gol del 3-0. Poi, sempre in asse con il polacco, ha servito un cross calibrato dalla sinistra sul quale l’attaccante azzurro si è fiondato con la cattiveria del bomber di area di rigore. In un colpo solo ha ritrovato una maglia da titolare, ha giocato per 90′ e addirittura ha finito con la fascia da capitano al braccio. Un sabato pomeriggio che probabilmente a lungo porterà nel cuore. Sì, perché gli ultimi ricordi che lo legavano al San Paolo erano quelli delle lacrime dopo l’infortunio di quella maledetta notte di Champions contro il Manchester City. A proposito di Champions, il prossimo obiettivo dell’al gerino è proprio quello di dare un contributo nella massima competizione europea. A inizio stagione Ancelotti lo ha inserito nella lista Champions anche se le sue condizioni non erano ancora al top. Difficile che possa giocare, anzi rigiocare, già martedì contro il Liverpool nella gara da dentro o fuori, ma magari potrebbe essere una delle frecce da utilizzare a partita in corso. Diversamente farà il tifo per i compagni, con la speranza di avere la sua chance agli ottavi. Perché la luce alla fine del tunnel si vede bene di pomeriggio alle 15, ma vuoi mettere con i riflettori del San Paolo in una notte di Champions?”
