Buona la prima. Due gol argentini, quelli di Lavezzi (non s’è sfilato la maglia dopo la rete evitando gli strali di De Laurentiis) e di Campagnaro, e poi quello di Hamsik. Napoli non bello nel primo tempo e spietato nella ripresa, anche perché il Cesena è rimasto in dieci per l’espulsione del difensore centrale Benalouane. La situazione ha consentito a Mazzarri di provare anche il contemporaneo impiego di Hamsik, Lavezzi, Cavani e Pandev, che a sei minuti dalla fine ha sprecato la chance della prima rete in azzurro, centrando a porta vuota la traversa. E ora la Champions, mercoledì la grande notte contro il City a Manchester.
Il gol di Lavezzi dopo appena tre minuti ha illuso il Napoli. È stato uno di quei gol che fin dalla scuola calcio insegnano a non prendere: rimessa laterale da centrocampo di Campagnaro, scavalcati Lauro e Van Bergen, il Pocho è stato implacabile di destro a pochi passi da Ravaglia, portiere esordiente in A (ha rimpiazzato Antonioli). Ma il Cesena ha avuto una reazione lucida e decisa, affidandosi alla qualità di Mutu e Candreva in attacco e ai rapidi inserimenti di Parolo e Guana a centrocampo.
È qui che il Napoli ha sofferto, concendo ampi spazi alle manovre avversarie. Né Inler né Dzemaili sono stati efficaci nella interdizione E così il Cesena, dopo aver corso il rischio di incassare la seconda rete (21′, tiro di poco a lato di Maggio su servizio di Dossena), ha sfiorato il pari con Comotto (testa al 23′) e lo ha raggiunto con Guana (24′), a capo di un’azione avviata da Mutu, sviluppata da Eder e finalizzata dal centrocampista, senza alcuna forma di contrasto da parte di Aronica, Dossena e Cannavaro. Il Napoli si è fatto nuovamente vedere in area con Lavezzi al 37′: di poco fuori il tiro su servizio di Santana, mandato in campo per far tirare il fiato ad Hamsik dopo il doppio impegno con la Slovacchia. Scelta infelice: l’ex fiorentino è apparso fuori dal contesto e in ritardo di condizione.
Il Cesena si è trovato in inferiorità numerica al 10′ della ripresa, per i due cartellini gialli (legittimi) presi dal difensore Benalouane. Mazzarri ha capito che era arrivato il momento di poter esercitare una maggiore pressione sul Cesena e ha tolto l’evanescente Santana, schierando Hamsik. I romagnoli, in evidente difficoltà, si sono chiusi ed è partito l’assedio del Napoli. Sulla linea Candreva (66′) ha respinto il colpo di testa di Cannavaro. C’è stata un’altra mossa, dentro Pandev, all’esordio. Il Napoli ha modificato l’assetto non solo della difesa (linea a quattro), ma anche di centrocampo (è arretrato Hamsik) e attacco, dove hanno cominnciato a prendere confidenza il macedone, Lavezzi e Cavani. La forte pressione ha prodotto il raddoppio: lo ha ispirato, dopo l’angolo di Lavezzi, lo slovacco con un morbido tocco in area, il pallone buono per Campagnaro piazzato sul secondo palo, sfuggito al controllo del Cesena. L’urlo liberatorio ha cancellato i mesi di angoscia vissuti dal difensore, che all’inizio di giugno era stato coinvolto in un incidente automobilistico che aveva provocato la morte di tre persone.
Forte del vantaggio e di un gioco finalmente fluido, oltre che dal remissivo atteggiamento del Cesena, il Napoli ha affondato i colpi con decisione. Ravaglia si è prodotto in due ottimi interventi su Hamsik e Cavani (i compagni hanno fatto di tutto per mandare a segno il Matador). La terza rete è arrivata nel finale: una fiondata di Hamsik, imparabile per il portierino romagnolo.
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
