La droga al San Paolo. Le frasi pronunciate ieri dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis riaccendono inevitabilmente i riflettori su un caso spesso denunciato e discusso, scrive il quotidiano Il Mattino che ricorda che dedicò una pagina al fenomeno partendo da un’ineccepibile premessa: la presenza di personaggi vicini ai clan di camorra nei settori del tifo organizzato come confermato da informative di polizia giudiziaria e da arresti e processi:
“Anni fa ci fu qualche «gola profonda», all’interno delle sigle del tifo organizzato, che parlò anche di spaccio: e cioè di cessione di bustine di hashish e marijuana, ma anche di «pallini» di coca vendute peraltro a buon mercato, un po’ come avveniva nelle peggiori piazze di spaccio delle Vele di Scampia: 25 euro a dose. Eppure l’indiscrezione non è stata accompagnata mai da alcun riscontro investigativo e tanto meno giudiziario. E però è un fatto che la droga riesce a entrare tranquillamente nello stadio di Fuorigrotta. E che, spesso, costa ormai anche meno di un biglietto di curva. Come è vero che all’interno di alcune sigle storiche della galassia ultrà vi siano personaggi poco raccomandabili e riconducibili ad ambienti della criminalità organizzata cittadina. Fino a qualche anno fa in questa cerchia opaca gravitava quel Gennaro De Tommaso, detto Genny a carogna, che solo un mese e mezzo fa ha deciso di collaborare con la giustizia”.
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