Sarri ha lanciato un appello a Maradona («Venga, lo aspettiamo: lui ha le chiavi del San Paolo») e anche ai suoi giocatori. Alcuni cedimenti della squadra, dei difensori in particolare, hanno turbato il tecnico in queste settimane. Il Napoli ha ripreso a marciare con vigore, avvicinandosi alla Roma e superando i turni di Champions e Coppa Italia, tuttavia sono state incassate reti che avrebbero potuto negare punti preziosi, a dispetto della notevole mole di palle-gol costruite, anche in assenza del centravanti di ruolo. È su questo che ha lavorato Sarri, perché non vuole che si ripetano situazioni come quella vista a Firenze nell’ultima gara del 2016 (doppio vantaggio sprecato a causa di disattenzioni del reparto arretrato) o nel match di Coppa Italia contro lo Spezia, quando i liguri, scesi in campo dopo soltanto un paio di allenamenti, erano riusciti a pareggiare.
Reina non è stato sempre impeccabile, però i problemi sono stati anche altri. Da qui alla fine della Coppa d’Africa, peraltro, bisognerà sostituire Koulibaly e Ghoulam. Si sono proposti bene Tonelli e Strinic, che sembravano indietro nella graduatoria dei difensori, soprattutto il primo, che pure era stato alle dipendenze di Sarri ad Empoli e che conosce bene i meccanismi del suo gioco. Per lui si prospetta un’altra partita da titolare a causa della indisponibilità di Chiriches. Bella, e meritata, soddisfazione per chi aveva trascorso quattro mesi in panchina, senza neanche riscaldarsi durante la partita perché il suo impiego non era preso in considerazione.
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