Dopo la guerra attraverso i giornali e l’ignorarsi reciprocamente in tribuna, come accadde a fine novembre mentre si disputava Napoli-Cagliari, domenica sera, complice chissà, l’atmosfera che si è creata per ricordare Pino Daniele, il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis e il sindaco Luigi de Magistris si sono stretti nuovamente la mano. E chi ha visto la scena, la descrive se non calorosa almeno cordiale. Al punto che in questa settimana dovrebbe esserci un nuovo incontro tra le parti. Prima del match, invece, l’incrocio tra sindaco e patron nel salottino vip della tribuna autorità. “Buon anno Aurelio” così ha rotto il ghiaccio il primo cittadino. “Buon anno a te Luigi” l’augurio del presidente. In quel momento – sostanzialmente – è stato stabilito il vertice.
Dunque, nel ventre del San Paolo, l’oggetto del contendere, sono state gettate le basi per ricucire una trattativa mille volte interrottasi e altrettante ripresa e che ora sembra arrivata a un punto di non ritorno: o si fa qualcosa per ristrutturare il San Paolo tutti assieme oppure la figuraccia la fanno tutti assieme e a perderci è la città. Quale novità potrebbe sbloccare quello che fino a tre giorni fa sembrava un muro contro muro? Un passo indietro per capire come stanno le cose. Il Comune ha concesso una proroga alla società della convenzione per l’utilizzo dello stadio fino al termine del campionato, ovvero fino al 31maggio. Entro quella data il patron però deve presentare uno studio di fattibilità per il revamping totale della vetusta struttura di Fuorigrotta. Per De Laurentiis i tempi sono stretti, troppo stretti, e poi uno studio di fattibilità che è quasi un progetto esecutivo, costa e molto, fino a 4 milioni. Se non venisse poi votato dal Consiglio comunale chi risarcirebbe il patron? La novità è che Palazzo San Giacomo si potrebbe accontentare di uno studio di pre-fattibilità, molto meno oneroso per la società però utilissimo per capire, dal punto di vista del Comune, le reali intenzioni del patron. Quindi, che tipo di stadio dovrebbe diventare il San Paolo e quanto sarebbe disposto a investire il produttore.
Fonte: Il Mattino
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