Classe 1978,190 centimetri,Thomas Danilevicius è la punta che mancava per completare il mosaico della Juve Stabia. Ha firmato un contratto biennale e da oggi sarà nel ritiro diGubbio.
Dopo tanti anni lascia Livorno, inizia la nuova avventura a Castellammare.
«Lascio Livorno dopo tanto tempo, ma non ci sono particolari remore. La società ha puntato su ragazzi più giovani di me, c’era poco spazio. Con la piazza e il presidente c’è e ci sarà sempre un bel ricordo. Sono parte della storia di quella società avendo segnato la prima rete in una competizione europea. Ma ora penso solo alla Juve Stabia».
Contento della scelta?
«Contentissimo. Se non avessi avuto tanto entusiasmo non avrei accettato. Ho ritenuto valida la proposta della Juve Stabia e dopo aver firmato mi sono sentito subito accolto in una famiglia».
La stessa frase che ripeteva lo scorso anno Giorgio Corona.
«Se lo dice uno come Corona c’è da credergli. Al di là di tutto, è questa la prima sensazione, un club che ha fatto di tutto per accontentarmi e che ho visto subito presente».
Al San Paolo la rete forse più pesante della sua carriera, quella contro l’Italia di Gigi Buffon cinque anni fa nella sfida per le qualificazioni agli Europei.
«Un gol che mi fece conoscere in tutta Italia, una di quelle serate che non si possono dimenticare facilmente».
In Campania la stagione più prolifica, ad Avellino: 17 reti in 38 gare.
«C’è voglia di arrotondare lo score personale, ma c’è soprattutto intenzione di fare bene con la squadra. Dobbiamo arrivare quanto prima alla salvezza, la permanenza in B sarebbe un ottimo risultato».
Perché ha firmato un biennale?
«Ho creduto nel progetto e la società ha creduto in me. Questo è un segnale chiaro: entrambi puntiamo a mantenere la cadetteria. C’era anche il Benevento sulle mie tracce, il fatto di poter giocare in serie B è stato sicuramente determinante».
Come una telefonata con il difensore Gennaro Scognamiglio, amico di vecchia data.
«In questi giorni mi ha contattato, ci siamo conosciuti a Livorno, dove lui è stato per un breve periodo. Mi ha dato informazioni sull’ambiente, sulla società, sulla città. Mi ha parlato benissimo della Juve Stabia, facendo aumentare anche la mia voglia di accettare l’offerta».
Con Braglia solo poche parole dopo la firma del contratto: quali le sensazioni?
«Ci siamo scambiati solo poche parole. Mi hanno parlato bene dell’allenatore, lo conoscerò in ritiro. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare. Ora conta solo quello più che le parole».
Alla Juve Stabia sarà l’uomo chiave del tridente.
«Io sono una prima punta che sa giocare anche da seconda. Sarà il tecnico a decidere come e dove impiegarmi, io sono a sua disposizione».
Danilevicius darà anche esperienza alla squadra.
«Sono un ragazzo umile e non faccio mai pesare la mia carriera. Sono a disposizione di tutti, anche dei compagni. Parto dal basso come tutti, spero di arrivare molto lontano in questa nuova avventura».
Già scelto il numero di maglia? «No,vedremo gli altri cosa avranno deciso. Negli anni ho avuto il 9, il 29, o anche il 99. Il nove però era sempre presente».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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