L’edizione odierna del quotidiano “Il Mattino” sottolinea l’attenzione sul buon rapporto tra Napoli e Udinese in virtù delle diverse operazioni di mercato avvenute durante gli ultimi anni:
“Dalla C alla Champions. Un refrain che nell’era De Laurentiis è andato per la maggiore, ma che può essere facilmente riadattato per raccontare il rapporto che c’è tra il Napoli e l’Udinese quando si tratta di calciomercato. Sì, perché è lunga la lista di calciatori passati dal Friuli alla Campania e il filo parte proprio da quando il Napoli (all’epoca Napoli Soccer) era in serie C, nonostante lo stesso De Laurentiis l’abbia ribattezzata «Una bottega cara». Il primo colpo del mercato dell’era De Laurentiis, infatti, è stato il Pampa Sosa, arrivato sì a costo zero, ma pur sempre dall’Udinese. Da lì in avanti un sodalizio che non si è mai interrotto, fino ai giorni d’oggi, con Allan, Zielinski e Meret perni della squadra di Ancelotti. Nell’estate di calciomercato 2018, sono arrivati in casa Napoli Alex Meret e Orestis Karnezis. Il primo rappresenta il futuro degli azzurri, che infatti hanno versato nelle casse dell’Udinese la bellezza di 22 milioni di euro. Una cifra che sul momento poteva sembrare eccessiva, ma dopo che Alex di è ripreso dall’infortunio lampo, sta dimostrando tutto il suo grande valore: 22 anni e un talento cristallino. In casa Udinese lo avevano capito subito. Perché quando le prime sirene spagnole iniziarono a tentare Simone Scuffet per portarlo all’Atletico, nessuno sembra preoccupato. «Tanto c’è Alex che prenderà il suo posto». E così è stato. Meret sarebbe potuto rimanere ancora a lungo a Udine, ma quando il Napoli si è presentato con un’offerta così importante, è stato impossibile dire di no. Se Meret e Karnezis rappresentano gli ultimi arrivati, la lista di quelli arrivati a Napoli da Udine è molto lunga. Basti pensare al centrocampo titolare di Ancelotti, dove sono due gli ex friulani: Allan e Zielinski. Il brasiliano è sbarcato a Napoli nel 2015 costando 11,5 milioni di euro, mentre Zielinski è arrivato nel 2016 a fronte di una spesa di 14 milioni. La crescita per entrambi è stata esponenziale da quando hanno vestito per la prima volta la maglia azzurra. Allan è arrivato ad ottenere anche la convocazione da parte della nazionale brasiliana, mentre Zielinski è diventato uno dei centrocampisti più in vista dell’Europa grazie alle sue grandi capacità tecniche. A Udine era visto come trequartista puro, a Napoli è migliorato in fase di interdizione diventando un preziosissimo jolly negli schemi di Ancelotti. Prima di loro, c’era stato anche Inler. Lo svizzero, presentato a Napoli in grande stile (maschera del leone e conferenza su una nave da crociera) era arrivato nell’estate del 2011 pagato 18 milioni di euro. Con lui in regia gli azzurri hanno sollevato 2 coppe Italia e una Supercoppa, oltre a tagliare per la prima volta nella loro storia il traguardo degli ottavi di finale di Champions […]”
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