«Non voglio calciatori napoletani nel Napoli».
Questo il concetto espresso da De Laurentiis per motivare il no a Bocchetti. E i giocatori napoletani hanno replicato con fermezza alle parole del presidente azzurro.
«Bocchetti poteva essere un’ottima alternativa, comunque non c’è alcun tipo di amarezza. È chiaro che essendo di Napoli e giocando gli azzurri la Champions sarebbe contento di tornare a casa»,
ha spiegato D’Amico, il procuratore del difensore del Rubin Kazan in vacanza a Napoli. La storia delle difficoltà sulle operazioni di mercato con i napoletani è cominciata con Criscito. Napoli e Genoa a giugno raggiunsero l’accordo (6 milioni per metà cartellino) ma poi il nazionale azzurro non si accordò con il club azzurro e firmò con lo Zenit San Pietroburgo di Spalletti. De Laurentiis non risparmiò frecciate al difensore napoletano che preferì l’avventura in Russia a quella con la squadra della sua città. Dal ritiro della nazionale azzurra a Coverciano Mimmo Criscito è tornato sull’argomento precisando nuovamente la sua posizione.
«Qualsiasi napoletano vorrebbe sempre giocare nel Napoli. Non c’erano i presupposti per chiudere la trattativa. Spero un giorno di parlare con De Laurentiis e di chiarirmi con lui»,
ha spiegato.
Sul veto di De Laurentiis agli acquisti di giocatori napoletani è intervenuto Gennaro Iezzo, portiere di Castellammare di Stabia, protagonista negli ultimi anni in maglia azzurra con la doppia promozione dalla C alla serie A e che ha chiuso l’avventura a fine campionato. Parole dure le sue.
«Bocchetti? Mi farebbe piacere perché è napoletano e vestire la maglia del Napoli gli fornirebbe una grande motivazione. La provocazione di De Laurentiis sui calciatori partenopei? Qualche anno fa il presidente voleva costruire una squadra composta da napoletani. Personalmente reputo le sue dichiarazioni offensive, siamo cresciuti tifando per il Napoli e questo fattore dovrebbe essere rispettato dal patron».
È intervenuto anche Fabio Cannavaro, il napoletano che in carriera ha vinto più di tutti, campione del mondo 2006 a Berlino.
«Bocchetti sarebbe un ottimo acquisto per gli azzurri, lui e mio fratello Paolo sono molto bravi e formerebbero una bella coppia. Al di là di questo, però, il Napoli è una buonissima squadra. Allenare il Napoli? Sono tifoso da sempre e continuerò ad esserlo, ma preferirei un’esperienza all’estero per confrontarmi con altre culture e conoscere nuove persone e mentalità. Io a Napoli da giocatore? La società ha fatto altre scelte, servivano giocatori diversi e così non se n’è fatto niente».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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