Due anni e mezzo di carcere per traffico di eroina. Questa la pena inflitta da una corte distrettuale di New York all’ex arbitro internazionale Byron Moreno, che ai Mondiali 2002 tartassò l’Italia nella partita degli ottavi di finale contro la Corea del Sud (persa dagli azzurri per 2-1). L’arbitro ecuadoriano, 41 anni, era stato arrestato il 21 settembre del 2010 all’aeroporto JFK di New York con sei chilogrammi di eroina nascosti in sacchetti di plastica attaccati al corpo. A gennaio, comparso davanti a un giudice, si dichiarò colpevole di aver tentato di importare eroina negli Stati Uniti e da allora è rimasto in carcere in attesa del processo.
«Sono profondamente pentito per quello che ho fatto»,
ha detto poco prima della sentenza Moreno, secondo il sito ecuadoriano Ecuavisa. Il suo legale ha chiesto ai giudici di avere clemenza nei suoi confronti perchè si è comportato sempre come un detenuto modello. Moreno rischiava infatti una pena massima di 10 anni.
Al momento dell’arresto, un anno fa, l’ex fischietto che ha fatto infuriare un’intera nazione di tifosi faceva il commentatore per la radio e la televisione ecuadoriane. La sue esperienza come direttore di gara era finita a giugno del 2003, quando la Fifa – che l’aveva assolto per Italia-Corea del Sud – ne ratificò l’espulsione decisa dalla sua Federazione. Motivo, un passaggio in tv in Italia durante un periodo di sospensione, con tanto di ballo con una soubrette.
Solo uno dei tanti eccessi di un fischietto finito subito dopo il Mondiale 2002 in un intrico di sospetti, tra partite truccate e una candidatura alle elezioni locali di Quito.
La Redazione
A.S
Fonte: Il Mattino
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