Tra Chelsea e Sarri c’è una intesa che è stata raggiunta praticamente in ogni dettaglio proprio ieri mattina. Restano però due aspetti non proprio secondari, ovvero le due parti devono liberarsi dei rispettivi partner. Nel caso del Chelsea, occorre trattare la buonuscita di Antonio Conte, nel caso di Sarri c’è bisogno ancora del via libera del Napoli. In entrambi i casi, non proprio dettagli di poco conto. Perché l’oligarca russo Abramovich, negli ultimi tempi, non ha più così tanta voglia di gettare al vento i suoi soldi: quindi, cerca una intesa con Conte – a cui dovrebbe versare più o meno 20 milioni di euro in caso di licenziamento – per poter ottenere uno sconto e ha pronto l’ingaggio con Sarri, a patto però che si liberi del Napoli da solo.
Ecco, l’ex allenatore del Napoli è pronto anche ad affrontare una battaglia legale nel caso in cui la controversia non venga risolta. D’altronde, dicono dal suo staff, ha o non ha il Napoli un nuovo allenatore? È convinto di spuntarla. Ma vorrebbe evitare il tribunale. Perché c’è di mezzo anche il contratto con i diritti di immagine i cui nodi sono assai complicati da sciogliere. Per questo punta a una risoluzione consensuale, ovviamente questo dopo il 31 maggio, quando la clausola sarà scaduta.
Vista la situazione sotto il punto di vista di De Laurentiis, è questa una mossa per mettere sotto scacco Sarri. I suoi tentennamenti degli ultimi mesi lo hanno infastidito e non poco. Sarri potrebbe essere licenziato il primo luglio, quando verrà depositato il contratto di Ancelotti (che fino a quel giorno ha un contratto con il Bayern) e quel giorno in pratica sarebbe disoccupato perché impossibile che il Chelsea aspetti tutto questo tempo.
Già, il Chelsea. Alla fine Sarri si è convinto. Un lungo corteggiamento e dopo aver messo da parte i dubbi, dopo la fine del rapporto con il Napoli, ha dato via libera al suo amico-agente Pellegrini e all’emissario Fali Ramadani di provare a chiudere con i Blues. Sarri vuole un triennale secco, senza clausole e lacciuoli vari: più o meno 6 milioni di euro con i diritti di immagine da tenere per sé (c’è già una società ad hoc creata dal figlio). Ovviamente, l’annuncio dell’approdo sulla panchina del Napoli di Re Carlo ha messo in moto un meccanismo mediatico infernale, che ormai fa passare in secondo piano il destino di Sarri. Che è ancora legato al Napoli.
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