L’edizione odierna del quotidiano “Il Mattino” evidenzia l’attenzione sul rapporto dell’ex matador azzurro Edinson Cavani col suo compagno di squadra Neymar, sopratutto dopo l’ultimo “scontro” in amichevole con le rispettive nazionali di Uruguay e Brasile:
“Conrad l’aveva capito: l’odio non ha mai pace. Non è solo agonismo, è molto di più. È un mix di cose brutte: rancore, gelosia, ossessione. Il nemico è sempre tra i piedi, una specie di chiodo fisso perché quando sale, tu scendi. È come una spina che non ti togli, che viaggia dentro e ti fa uscire pazzo. E che ti fa diventare irrazionale e ti porta a fare cose da mascalzone: come inseguirlo dopo un tunnel e alzarlo in aria, con un calcione irriverente e plateale. «Ehi ragazzino, ma che hai capito?», pare gli dica. E poco importa se è il tuo compagno di squadra e con lui dovresti condividere gioie e dolori, sorrisi e lacrime. È l’arma letale di ogni gioco la rivalità. Ma tra Neymar e Cavani siamo oltre: uno dei due è evidentemente di troppo nel Psg, i due non si sopportano più ed è ormai tutto alla luce del sole. E lo si capisce anche dall’andamento in Champions dei parigini che a fine stagione le strade dei due si divideranno. Perché la convivenza, quando nessuno intende piegarsi all’altro, impone l’addio. A meno che non si voglia che si scannino ancora. Magari durante Psg-Liverpool, sfida di Champions in cui in palio c’è anche la qualificazione del Napoli agli ottavi. Il Matador l’ha fatta grossa. Ha buttato a terra, dopo averlo inseguito, mister 222 milioni, colpevole di averlo sbeffeggiato con un tunnel a centrocampo durante Brasile-Uruguay amichevole (amichevole?) giocata a Wembley l’altra sera. «Di amichevole in queste gare c’è sempre poco, siamo due nazionali molto rivali e a nessuno piace perdere queste partite. Ma poi una volta che finisce, dopo il 90′, tutti ritroviamo la serenità», dice Cavani. Parole che somigliano a delle scuse. «Cosa ha detto a Cavani? Non lo so, non l’ho ascoltato…», la replica infastidita della stellina che venne accolta a Parigi con la Tour Eiffel illuminata di verdeoro. Insomma, ormai i due non fanno neppure finta di tenere nascosto il fatto che non si sopportino. Tutto esplose in maniera fragoroso durante Psg-Lione, quando i due si contesero un calcio di rigore. Cavani considerò un oltraggio il fatto che O Ney, l’ultimo arrivato, pretendesse di prendere il suo posto di rigorista (eredità raccolta da Ibrahimovic). I dirigenti del Qatar diedero ragione al brasiliano: che l’uruguaiano si faccia da parte e dia spazio alla stella ex Barcellona. Tenendo conto che l’ex Napoli ha un bonus per i gol che fa, facile capire il motivo della diatriba. Un segreto di Pulcinella la guerra sanguinosa in atto nello spogliatoio parigino da quando è arrivato Neymar. È una stella, certo, ma ingombrante. Le storielle interne hanno portato alla luce situazioni da dinamite e un gelo tra i due assi che è alla base delle voci di addio che da queste estate camminano sotto al braccio sia di O Ney che del Matador. Di sicuro il primo è il cocco dell’emiro Al Thani che lo ha portato a Parigi per farlo divenire l’immagine glamour del suo Qatar e del suo Mondiale del 2022: 222 milioni di euro al Barcellona, clausola di rescissione, 20 milioni di tasse allo Stato francese, 300 milioni al calciatore e una trentina di milioni di euro di commissione per il papà, Silva senior. L’uruguayano, che l’anno scorso poteva almeno contare sull’appoggio di una parte dello spogliatoio, quest’anno è ancora più isolato, alimentando le voci di un possibile addio anticipato a giugno. E l’episodio di Londra non spegnerà tali rumors. I tifosi del Napoli sognano il ritorno. A febbraio compirà 32 anni e ha un contratto col Psg fio al 2020 da 13,2 milioni netti a stagione. Non rinuncerà mai neppure a un euro di questo faraonico ingaggio. Tra due estati? Avrà 33 anni e mezzo e si sposta a parametro zero. Già, zero. Come le chance che De Laurentiis ha sempre dato del suo approdo in azzurro“
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