Mazzarri ha scelto il silenzio: niente conferenza stampa alla vigilia della partita con il Chievo, niente anticipazioni. Ha parlato un po’ attraverso la lista dei convocati per Verona. A casa due argentini, Lavezzi e Campagnaro, e Dossena, colpito da lutto. Il Pocho ha giocato contro il Milan in condizioni fisiche non eccellenti a causa dell’infortunio al piede destro: meglio non rischiare. Il difensore, brillante in queste prime partite, cede il posto a Fernandez, suo connazionale, definito un grande talento. Le novità non finiscono qui perché Mazzarri dovrebbe optare per un massiccio turnover al Bentegodi, lasciando fuori altri tre pilastri della squadra: Cannavaro (per lui impiego part-time come per Hamsik), Inler e Cavani, sì proprio il bomber. Al posto del Matador e di Lavezzi ecco Pandev, il macedone prestato dall’Inter (è la sua prima partita da titolare), e Mascara.
Il tecnico ha mischiato le carte nelle esercitazioni a Castelvolturno, sapendo che dopo il Chievo ci saranno tre match duri: Fiorentina e Villarreal al San Paolo; Inter al Meazza. Cambiare tanto può essere rischioso: eccessi di turnover hanno penalizzato il Napoli nella scorsa stagione in campionato o Europa League. A tutti gli azzurri Mazzarri ha raccomandato la massima attenzione: a prescindere dagli interpreti, vuole lo stesso atteggiamento mentale e tattico esibito nelle partite con City e Milan, quelle che hanno spinto il Napoli e i suoi assi in copertina. A cominciare da Cavani, che con la tripletta al Milan è diventato capocannoniere. Circolano nuovamente voci di mercato sul Matador, che in primavera ha rivisto il contratto con il Napoli (i bonus non sono quelli del primo accordo, che prevedevano ricchi extra in base ai gol realizzati). C’è un’indiscrezione che filtra da Barcellona. A Guardiola, l’allenatore dei campioni d’Europa, piace il bomber uruguaiano e lui, attraverso Radio Marca, ieri ha ringraziato. Cavani è legato al Napoli affettivamente e contrattualmente, però sul futuro non se la sente di mettere un’ipoteca, anche se sette mesi fa De Laurentiis è stato chiaro,
«Neanche per cento milioni di euro venderei Edinson».
Ha detto Cavani a Radio Marca:
«Mi fa piacere che un tecnico affermato come Guardiola parli di me. È motivo di orgoglio anche se per ora penso solo al Napoli. Se più avanti si presentasse questa possibilità, i dirigenti del Barcellona dovrebbero parlare con il Napoli. Io sto molto bene qui ma il sogno di andare in una grande c’è sempre. E la Liga è il più bel campionato al mondo. Il futuro del Napoli? Abbiamo iniziato molto bene, le aspettative sono alte e possiamo vincere qualcosa di importante».
Felice per l’ennesimo e meritato momento d’oro di Cavani è il compagno a lui più legato, Gargano. Insieme hanno vinto con l’Uruguay la Coppa America nello scorso luglio. Walter non sembrava intoccabile come il Matador, però sono stati sufficienti i 180′ con City e Milan per riconquistare Mazzarri, superando – almeno al momento – la concorrenza di Dzemaili e Donadel (infortunato), i nuovi centrocampisti.
«Sono sereno e felice per i risultati del Napoli. Il nostro è uno spogliatoio splendido, abbiamo aiutato i nuovi ad inserirsi».
Poi un riferimento all’episodio del 23 gennaio, quando a Bari s’arrabbiò con Mazzarri per la sostituzione a nove minuti dalla fine: il tecnico con ampi gesti lo zittì.
«Ci può stare uno screzio. Un giocatore non vorrebbe essere mai sostituito: ho sbagliato a mancare di rispetto all’allenatore ma poi ho chiarito, adesso è tutto ok».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
