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Il Mattino – Carpisa: Lo sponsor minaccia l’addio se non arriva l’A1

Scende in campo lo sponsor e lo fa in maniera durissima. Carpisa Yamamay, azienda che da anni abbina il proprio marchio alle più grandi realtà dello sport napoletano, minaccia di ritirare tutte le proprie sponsorizzazioni se il Napoli calcio femminile non sarà ripescato in serie A1. Si tratta del resto ormai di un«caso politico», quello della squadra cittadina, che si ritrova a un passo dal restare fuori dal calcio che conta, e che rischia così di vedere mortificata la sua storia, programmi e ambizioni. Al momento,la situazione è questa: il Napoli femminile ha chiuso al secondo posto il proprio girone di A2 ed è il secondo club ripescabile. Intanto è stato ripescato solo un club (il Como) mentre quello napoletano ha chiesto da tempo ( ma ancora senza risposta) l’allargamento da 14 a 16 squadre. In più un dato che fa riflettere: la prossima A1 avrebbe 14 squadre al via tutte del Centro- Nord, pessima vetrina per uno sport che punta al decollo nazionale. Così, in difesa del Napoli, si sono schierate prima le istituzioni politiche; dal sindaco De Magistris al governatore Caldoro, all’assessore regionale alla promozione culturale, Miraglia: «Si è infranto il sogno di una meravigliosa realtà per una decisione limitata a una burocratica applicazione »; e ora direttamente lo sponsor. «Nell’A1 ci abbiamo sembre creduto -spiega il manager della Carpisa, Maurizio Carlino –e il team è pronto al grande salto. Come sponsor abbiamo lavorato al fianco del Napoli negli ultimi cinque anni, portando ai massimi livelli una squadra che non esisteva, impegnandoci direttamente per la promozione del calcio femminile. Siamo delusi perché Napoli è stata dimenticata e abbandonata, forse per ragioni politiche che ci voglionoancora una volta penalizzare. Se questa decisione fosse confermata, saremmo pronti a ritirare la sponsorizzazione e non solo al calcio femminile, ma a tutte le altre società sportive che seguiamo da anni, perché con queste decisioni prese all’interno dei palazzi di potere, si strumentalizza lo sport per altri scopi». In pratica sarebbero a rischio anche gli abbinamenti con l’Acquachiara di pallanuoto di A1, con il team motonautico del campione europeo Diego Testa, con la squadra di livello nazionale del basket in carrozzina e, per il calcio maschile, con l’Ischia di serie D. Il caso del Carpisa Yamamay di calcio femminile diventa così un problema di tutto lo sport napoletano. È amaro poi lo sfogo del presidente del club di calcio femminile, Lello Carlino: «Siamo dispiaciuti perchè questa disciplina invece di fare passi avanti, come promesso, va indietro. Siamo preoccupati perché non sappiamo come dire  ai nostri tecnici e alle oltre 200 ragazze che potrebbe svanire la possibilità di proseguire ilprogetto. Se non accadrà nulla, siamo pronti a lasciare». Al momento, Carlo Tavecchio, commissario straordinario del settore femminile della Federcalcio, è in ferie, dopo aver rappresentato la Figc alla Supercoppa italiana di Pechino. Dopo Ferragosto il dirigente federale dovrà comunque occuparsi del Napoli, ormai diventato un caso politico e non solo sportivo. «Abbiamo incassato l’appoggio delle istituzioni politiche e sportive della città e della regione – aggiunge il dg Italo Palmieri – ma anche la solidarietà di grandi club di A1 come Brescia e Bardolino, ex campone d’Italia, che sarebbero felici di un allargamento del campionato. Nel frattempo abbiamo chiesto un incontro al sottosegretario allo sport, Rocco Crimi e al nostro fianco scenderà in campo anche il cardinale Crescenzio Sepe. Vogliamo spiegare con chiarezza ai dirigenti federali quanto è importante il calcio femminile a Napoli e nel Sud Italia e, quindi, quanto conti per noi la serie A1».

 

La Redazione

P.S.

Fonte: Il Mattino

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