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Il Mattino – Braglia sfata il tabù del green: “Nessun handicap sul sintetico”

 Il Napoli inaugura a Cesena l’era della serie A con i terreni artificiali, lucidi, sempreverdi, perfetti. Piero Braglia, allenatore della Juve Stabia, l’erba sintetica la conosce da oltre un anno, da quando allena i gialloblù di Castellammare di Stabia.
Non è che giocare su un campo diverso dagli altri porta qualche piccolo vantaggio?

«Non scherziamo. Siamo stati promossi in B perché eravamo i più bravi. Il terreno di gioco ha influito poco e nulla. Anzi, le prime tre gare in casa le perdemmo addirittura».

Anche quest’anno non ha iniziato con il piede giusto?

«La sconfitta in casa col Verona è la prova che il sintetico non toglie e non mette… Il calcio va avanti e di terreni in erba naturale col tempo ne vedremo sempre di meno».

Dia un consiglio a Mazzarri su come preparare la gara di sabato.

«Non deve cambiare nulla nella preparazione, non avrebbe senso. E poi quello di Cesena, come quello di Novara, è un misto con l’erba naturale. La differenza è davvero minima».

Diverso, quindi, dallo stadio Menti?

«Sì, sensibilmente. Giocare sul sintetico, sia chiaro, non significa correre sulla moquette. I campi artificiali di ultima generazione sono praticamente identici a quelli d’erba naturale. Non capisco perché queste ansie».

Cose devono temere di più gli azzurri?

«La palla schizza più velocemente. Ma neppure tanto di più. Ci vogliono davvero pochi minuti per abituarsi».

Mazzarri ha anticipato di 24 ore la partenza per poterlo testare?

«Se lo ha ritenuto opportuno, giusto così. Io non l’avrei fatto».

Si dice che giocare sul sintetico sia come giocare a biliardo.

Perché non ci sono buche e la palla scorre? Le garantisco che i brocchi restano brocchi e i campioni rimangono tali. Dunque, sintetico o no, il Napoli a Cesena è favorito perché, sulla carta, è più forte. I valori non si stravolgono”.

Insomma, manca solo il fango quando piove?

«Esatto. Tutto il resto sono fandonie. Il pallone rimbalza come deve rimbalzare sull’erba».

Lo scorso anno qualche avversario si è lamentato?

«Mai nessuno. E non mi sembra che neppure quelli che hanno affrontato il Novara l’abbiano fatto».

Solo un caso che sia la Juve Stabia che il Novara, entrambi col sintetico, abbiano vinto il campionato?

«Sì. L’unico vantaggio in fondo è per le società: possono far giocare una dopo l’altro, se vogliono, dalla prima squadra alla Beretti. E il campo non si rovina».

Nel 2006 pure il Napoli perse a Castellammare, lo sa?

«Me lo hanno detto. Ma perse sicuramente perché quel giorno la Juve giocò meglio. Il terreno non ci azzecca nulla, mi creda».

Poche ore prima della gara del Napoli, a voi tocca il Brescia?

«Una gara difficile, noi vogliamo conquistare la prima vittoria in serie B. A Crotone ho visto dei progressi. Il gruppo è in crescita, lo merita. Sono fiducioso».

La Redazione

A.S.

Fonte: Il Mattino

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