Il viaggio verso i trenta giorni in cui il club di De Laurentiis si gioca semplicemente tutto, dal passaggio agli ottavi di Champions ai sogni di scudetto, comincia con mettersi alle spalle le polemiche con la Juventus. Il patron azzurro non ha comunque dimenticato così in fretta gli sporchi pensieri dei dirigenti bianconeri.
«È stato giusto rinviare la partita – attacca il patron – Le accuse alle istituzioni sono state il trionfo del campanilismo. Con tutto il rispetto per Andrea Agnelli che con Antonio Conte sta facendo un bel lavoro, il Napoli ha fatto risultato con Manchester City e Bayern e che non può aver paura di giocare contro nessuno. Anche perché la Juve non mi sembra così imbattibile».
Poi aggiunge:
«Nessun trucco, noi qui non siamo abituati a fare il gioco delle tre carte: la zona dello stadio era inagibile. Quante volte il buon Marino (l’ex dg azzurro) ha dovuto spalare il fango negli spogliatoi allagati? Ha deciso il prefetto per il rinvio, ci siamo attenuti ad una decisione che ha salvaguardato l’ordine pubblico. Io avrei giocato, poi c’era la sosta per ricaricare le forze. Chi non conosce bene la zona di Fuorigrotta e i problemi di piazzale Tecchio ignora i problemi del quartiere dopo un nubifragio di quella portata».
Napoli-Juventus, infatti, pur non essendo mai cominciata è diventata il terreno di caccia di qualsiasi ipotesi, un tam tam che ha avuto sotto la Mole il suo epicentro, cavalcando l’idea dell’inciucio per non giocare.
Il rinnovo di Marek
Aurelio De Laurentiis dello sceicco quarto figlio dell’emiro del Qatar e delle sue offerte milionarie poco se ne importa.
«Hamsik? Prima della prossima estate firmerà il rinnovo del nuovo contratto. Ovvio che sia corteggiato, è bravissimo. E chi lo critica non capisce nulla: come lui in Europa ce ne sono altri tre. Nel lavoro sporco è bravissimo. C’è chi lo giudica solo per la spettacolarità e non per la concretezza».
Tradotto: è incedibile. Se ne faccia una ragione anche Tamim bin Hamad al-Tahani che con la Qatar sports investments sogna di fare del Paris St.Germain i più forti d’Europa.
Cannavaro ambasciatore
De Laurentiis nel corso della presentazione con la Trentino Marketing della partnership con la Val di Sole e a Dimaro (per altri tre anni sede del ritiro azzurro) svela la telefonata con il Pallone d’Oro:
«Gli ho chiesto di farci da ambasciatore e se fosse possibile organizzare una tournée nel periodo natalizio tra Dubai, Doha e Abu Dhabi. Ovvio, naturalmente che Mazzarri dovrà essere d’accordo. Ma mi pare che un po’ tutti fanno già così».
Un modo anche per riappacificarsi con Fabio che, inascoltato, aveva espresso il desiderio di chiudere la carriera in maglia azzurra.
Pur con scarsa voglia, il patron azzurro si sofferma su Calciopoli e sulle condanne a Moggi e alla cupola:
«All’epoca io ero in serie C e da Capri accusavo il sistema perché c’erano cose che non mi quadravano. E il caos che prevedevo è venuto fuori. Non capisco perché ci siano società esterne che hanno il controllo del gioco delle scommesse. Ma la mia sensazione è che il calcio sia costruito sulle sabbie mobili. E per questo ogni cosa che dico viene ignorata».
Chiosa finale sul cameo di Prandelli nel film di Natale (che si gira a Cortina, in Veneto e non in Trentino):
«Per convincerlo c’è voluto un secondo. È una persona straordinaria».
La Redazione
A.S.
Fonte: Il Mattino
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